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Camping e villaggi turistici (da incubo), blitz dei NAS in tutta Italia: «Irregolarità nel 30% delle strutture controllate»

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carabinieri NAS che hanno partecipato all'operazione Shield III

Con il mese di Agosto tantissimi italiani si sono riversati sulle spiagge più belle ed affascinanti dello Stivale. Molti, per trascorrere le vacanze e le ferie, hanno optato per l’opzione “camping”. I campeggi, difatti, sono stati presi d’assalto, ma non tutti hanno rispettato le regole. Proprio per questo motivo, i Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, hanno condotto su tutto il territorio nazionale una campagna di controlli presso villaggi turistici, campeggi, agriturismi, e similari strutture tradizionalmente vocate alla ricettività vacanziera. Non solo le strutture ma anche i relativi esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nonché i servizi forniti a favore degli utenti, come le camere, le piscine e le aree ricreative.

Le attività controllate

Le attività di controllo hanno interessato 724 strutture e aziende, accertando violazioni presso 202 di esse, pari al 28% degli obiettivi ispezionati, dei quali 17 oggetto di provvedimenti di sequestro o di sospensione dell’attività a causa di gravi irregolarità e di incompatibilità con la prosecuzione del servizio. Le 301 violazioni penali e amministrative contestate, per un ammontare di 150 mila euro, hanno riguardato numerose inosservanze emerse nel corso delle verifiche dei NAS. In particolare, è stata rilevata la mancata attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, che prevede l’uso di dispositivi di protezione individuale e di mascherine facciali, la presenza di dispenser per la disinfezione delle mani e delle informazioni per la clientela, la predisposizione di procedure di disinfezione, di mantenimento del distanziamento e la formazione degli operatori.

Le violazioni

La metà delle violazioni contestate sono attribuibili a carenze igienico-sanitarie e strutturali di ambienti adibiti alla preparazione e somministrazione dei pasti, spesso improvvisati o ampliati abusivamente rispetto alle previsioni e collocati in spazi ristretti, a volte anche privi di acqua potabile. Nei casi più gravi sono stati rinvenuti alimenti detenuti in cattivo stato di conservazione e proposti fraudolentemente come freschi, mentre in altri mancava l’indicazione circa la presenza di allergeni o la tracciabilità del prodotto. All’esito degli interventi, i NAS hanno eseguito il sequestro di 1.890 kg di alimenti irregolari. I 17 provvedimenti di chiusura e sospensione delle attività hanno riguardato in 11 casi ambienti destinati alla lavorazione e gestione degli alimenti e dei pasti, nelle restanti situazioni invece sono state disposte nei confronti di spazi alloggiativi e di pertinenze quali piscine abusivamente attivati. Nel corso dei citati controlli è stato valutato anche il rispetto della recente normativa che disciplina gli accessi alle aree interne dei servizi di ristorazione, aree benessere, centri ricreativi prevedendo l’obbligo della presentazione della certificazione verde COVID-19: nei villaggi turistici, campeggi e agriturismo oggetto di verifica da parte dei NAS è stata accertata la regolarità degli avventori presenti, risultati tutti muniti di “green pass”.

La lista delle strutture e i controlli

Tra le operazioni più rilevanti troviamo quella dei NAS Catania, in cui il titolare di un villaggio turistico ubicato a Letojanni (ME) ed il gestore del ristorante interno alla struttura sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. Nell’occasione sono stati sottoposti a sequestro penale 76 kg. di prodotti ittici, carnei e dolciari, detenuti in cattivo stato di conservazione e in parte oggetto di arbitraria congelazione con procedure non idonee. Il medesimo NAS, in un altro villaggio turistico ubicato in Oliveri (ME), ha rinvenuto, all’interno delle celle frigorifere della cucina, scarti di lavorazione e rifiuti indifferenziati posti a diretto contatto con gli alimenti destinati alla somministrazione dei clienti della struttura ricettiva. È stato operato il sequestro penale di complessivi 161 kg tra prodotti a base di carne, lattiero-caseari e orticoli nonché 389 litri di bibite e bevande alcoliche detenuti in condizioni non compatibili con il consumo umano. Per quanto riguarda la Regione Lazio, i NAS Roma hanno sanzionato il gestore di una struttura turistica ubicata lungo la costiera di Fiumicino (Roma) per non aver ottemperato alle disposizioni anti-COVID, consentendo la personale dipendente di operare senza indossare mascherine o altri dispositivi individuali di protezione facciale.

A Manduria, Taranto, è stato ispezionato un villaggio turistico, con annesso campeggio, i cui locali destinati alla preparazione dei pasti erano interessati da carenze igienico sanitarie e strutturali e privi di approvvigionamento di acqua potabile. Per tale motivo è stata disposta la chiusura del barristorante di pertinenza del camping. A Parma successivamente alla verifica del NAS, è stata disposta la sospensione all’uso della piscina presente all’interno di un villaggio turistico – campeggio in Varsi (PR). Nel corso dell’ispezione i carabinieri hanno accertato l’inosservanza dei protocolli vigenti per il contrasto dalla diffusione del COVID-19, come l’assenza di cartellonistica indicante il numero massimo di utenti in vasca e mancanza di procedure di sanificazione delle attrezzature (sdraio, lettini e ombrelloni). Inoltre l’attività di piscina veniva esercitata nonostante la non corretta registrazione dei controlli giornalieri per il monitoraggio dei valori chimici dell’acqua (cloro libero e totale, temperatura e pH) e del documento per l’analisi e la gestione del rischio “legionella”. Il valore del provvedimento di sospensione ammonta ad euro 150.000.

E ancora a Potenza a causa delle gravi carenze igienico sanitarie riscontrate nel corso di una ispezione igienico sanitaria effettuata presso un minimarket annesso ad un villaggio turistico di Pietrapertosa (PZ), è stata disposta l’immediata sospensione dell’attività dell’esercizio commerciale. Tre ulteriore provvedimento di immediata chiusura è stato emesso nei confronti di 2 piscine ad uso esclusivo di un villaggio turistico di Policoro (MT), attivate in assenza di autorizzazione. Il valore degli impianti oggetto di chiusura ammonta a 250.000 euro. L’amministratore unico di un villaggio turistico di Tortoreto (PE) è stato sanzionato per aver attivato abusivamente 2 depositi per derrate alimentari, peraltro privi dei requisiti minimi igienico strutturali e con all’interno prodotti alimentari privi di tracciabilità. Ulteriori alimenti erano esposti in vendita ai clienti con il termine di conservazione decorso di validità e senza l’indicazione della presenza di allergeni. Per tali motivi è stata disposta l’immediata sospensione dei due depositi abusivi. Ulteriori 1.200 kg. circa di prodotti alimentati di origine vegetale e animale sono stati sottoposti a sequestro poiché non tracciati e/o con termine di conservazione decorso.

In Campania, al termine di una verifica presso un campeggio di Giugliano in Campania (NA), è stata sottoposta a sequestro penale un’area di circa 1.000 mq adibita a discarica non autorizzata, posta all’interno del sito turistico. Nella zona sottoposta a sequestro è stata riscontrata una ingente quantità di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi (elettrodomestici in disuso, pneumatici usati, lamiere arrugginite, materassi e attrezzature per l’edilizia in visibile stato di abbandono). È stato eseguito anche il sequestro di 50 kg di alimenti vari (salumi, molluschi e prodotti da forno) in quanto privi di rintracciabilità. Il titolare della struttura è stato segnalato alle Autorità Giudiziaria e Amministrativa.

Per quanto riguarda la Toscana, il titolare di un agriturismo ubicato in Capannori (LU) è stato segnalato all’Autorità amministrativa per aver ampliato l’attività ricettiva da 22 posti letto, previsti dall’autorizzazione, a 33 posti. Richiesto un provvedimento di inibizione all’uso delle unità abitative eccedenti quelle autorizzate. A Badolato (CZ), presso un villaggio turistico è stata accertata la mancanza di cartellonistica al contenimento della diffusione del COVID-19, sanzionando il titolare della struttura. Infine ad esito di un’ispezione presso una piscina nel comune di Masone (GE), è stata contestata una violazione amministrativa per non aver predisposto alcuna informazione sulle misure di prevenzione “COVID-19” mediante l’ausilio di apposita segnaletica, cartellonistica e/o sistemi audio-video. Sono state inoltre riscontrate non conformità igienico strutturali dell’impianto, oggetto di segnalazione all’Autorità competente.

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