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Campo rom di Castel Romano, sgombero rinviato: ancora troppi problemi da risolvere

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Sgombero Campo Rom Castel Romano

Tutto come previsto. Lo sgombero entro il 10 settembre non ci si sarà. Troppi problemi, sia logistici che normativi. Troppe pressioni e paure di fare passi falsi. Senza contare che i rom, senza una sistemazione alternativa, non hanno intenzione di lasciare i loro alloggi, seppur fatiscenti.

E’ stata Valeria Franca Neri, rappresentante dell’Ufficio Rom, Sinti e camminanti del Campidoglio, a gettare acqua sul fuoco. Il 26 agosto la Neri ha fatto sapere infatti che i tempi “non saranno completamente rispettati”. «Le operazioni di accoglienza sono ancora in corso», ha detto la rappresentante, «nell’area ci sono 26 nuclei familiari, ma l’incendio verificatosi nel giugno scorso ha provocato la fuoriuscita di alcune persone che hanno fatto perdere le proprie tracce». Sette di queste 26 famiglie, da quanto si apprende, avrebbero trovato sistemazione altrove; dei 19 rimasti, quattro nuclei familiari avrebbero situazioni di fragilità dal punto di vista sanitario, e in tutto sedici avrebbero già sottoscritto il patto per l’inclusione con Roma Capitale. «I percorsi di accoglienza – prosegue la portavoce dell’Ufficio – stanno comunque andando avanti e i colloqui tra le associazioni e gli abitanti del campo sono in corso dal 20 febbraio scorso e causa Covid, hanno avuto qualche battuta d’arresto».

Si dovrà attendere ancora, quindi, viste le non poche difficoltà che si stanno avendo per portare a termine l’operazione. 

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Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 Luglio, esulta, anche se non troppo. ‘Associazione 21 luglio accoglie con favore la dichiarazione di una rappresentante del Comune di Roma rilasciata il 26 agosto che ‘lo sgombero previsto per il 10 settembre dovrebbe slittare alla fine dello stesso mese di settembre’ accogliendo in questo modo, anche se solo parzialmente, l’istanza di richiesta di annullamento inviata dall’Associazione il 27 luglio 2020 alle autorità capitoline. Un eventuale sgombero – veniva riportato nella missiva – si configura come un atto illegale perché contrario a quanto stabilito dal Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020 e successive modificazione. Dopo la visita dei deputati organizzata dall’Associazione lo scorso 24 luglio nel’area F, la stessa ha avviato un’interlocuzione, tuttora attiva, con l’Ufficio del Speciale Rapporteur delle Nazioni Unite sul diritto all’abitare. A seguito dell’annunciata possibile sospensione dello sgombero, Associazione 21 auspica un dialogo genuino tra l’Amministrazione Comunale e le famiglie dell’area F che lunedì prossimo in Campidoglio, dopo un processo partecipativo, presenteranno pubblicamente proposte alternative allo sgombero forzato. Area F Castel Romano – Comune di Roma: 1-0. Sembrerebbe proprio così. Ora non resta che il dialogo, cosa per la quale il Comune di Roma, anche se disabituato, dovrà attrezzarsi. E i primi ad avviarlo sono proprio loro, i ‘brutti, sporchi e cattivi’ che lunedì in Campidoglio porteranno le loro proposte. Semplice e di buon senso’.

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Ma anche la fine di settembre sembra un tempo irragionevole: difficilmente le famiglie troveranno un alloggio o una sistemazione entro un mese, quando non l’hanno trovata in questi due mesi. C’è poi da ricordare che lo sgombero non riguarda l’intero campo rom, come qualcuno potrebbe aver erroneamente pensato, ma solo una parte: nel “Villaggio della solidarietà” vivono infatti quasi 600 persone, ma di queste solo 26 famiglie hanno ricevuto l’ordine di sgombero.

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