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Caso Carlo Levi, i genitori scendono in piazza: ‘Vogliamo chiarezza’ (FOTO)

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Caso Carlo Levi, i genitori scendono in piazza e chiedono verità sull'accaduto

Caso Carlo Levi. Ad oltre un mese di distanza dall’agghiacciante episodio che vide coinvolte diverse classi dell’Istituto comprensivo Carlo Levi di Roma, la vicenda è tutt’altro che chiusa. Rimane l’amarezza, la rabbia, la delusione dei genitori che riponevano la loro fiducia nell’istituzioni scolastiche, certi che avrebbero fatto unicamente il bene dei loro figli.

Ma così non è stato, purtroppo, ed oggi sono ancora numerosi gli interrogativi che ruotano intorno a quest’agghiacciante vicenda. Alla luce di ciò, oggi, i genitori dei bambini insieme al consigliere leghista Giannini e al coordinatore Astolfi, sono scesi in piazza per chiedere alle istituzioni maggiore chiarezza e trasparenza sull’accaduto. 

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Caso Carlo Levi: la vicenda

Aggressioni verbali verso compagni disabili, disegni con simboli massonici o con gironi dell’inferno contenenti i nomi dei compagni che volessero vedere morti. Queste solo alcune delle agghiaccianti quanto surreali richieste che la maestra imponeva quotidianamente alle piccole vittime. 

Gli strani episodi continuavano a ripetersi giorno dopo giorno e cresceva nei bimbi la paura di andare a scuola. Tanto che molti di loro avevano iniziato a soffrire d’ansia e a fare anche la pipì a letto. Poi, la mattina, il netto rifiuto di andare a scuola e le motivazioni sono presto spiegate.

Un vero e proprio incubo quello che i bambini della scuola elementare Carlo Levi di Roma hanno vissuto sulla propria pelle per diversi mesi, nonostante i genitori abbiamo segnalato più volte la situazione. Ad oggi i contorni di una così raccapricciante vicenda non sono ancora del tutto chiaro e i genitori si battono affinché la verità venga a galla. 

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I commenti di Giannini e Astolfi

“Occorre uscire dalla cortina di silenzio in cui si è piombati a oltre un mese dalle rivelazioni scioccanti riguardo agli episodi incresciosi che hanno visto protagonista la maestra dell’Istituto comprensivo Carlo Levi, nel III Municipio di Roma Capitale, con bambini terrorizzati e turbati tanto che 60 famiglie ne chiesero in tutti i modi l’allontanamento.

Oggi abbiamo manifestato in strada accanto ai genitori dei bambini della scuola elementare nel III Municipio di Roma Capitale per chiedere a gran voce che si faccia luce sulla vicenda, che si venga a sapere cosa fecero e intendono fare le istituzioni a riguardo e, soprattutto, perché tutti gli organi competenti, a partire dalla dirigente scolastica, intervennero così tardi”.

“Il Presidente Zingaretti e l’assessore D’Amato, competente in materia sanitaria – proseguono – devono far sapere a queste famiglie ancora terribilmente scosse le ragioni per le quali la preside non avrebbe richiesto l’accertamento medico d’ufficio, le motivazioni per le quali l’Ufficio scolastico regionale non avrebbe assunto alcun provvedimento e inoltre perché il mezzo dell’Ares 118, chiamato dalle forze dell’ordine, non sarebbe poi giunto a scuola, malgrado la docente avesse manifestato evidenti segni di squilibrio”.

Il ruolo dell’Asl Roma 1 e del Sindaco 

‘Ma non è tutto – spiegano – va approfondito anche il ruolo della Asl Roma 1 nella vicenda, così come le iniziative che gli organi competenti vogliano mettere in campo per tutelare, nel corso del prossimo anno scolastico, l’equilibrio psicologico degli alunni dell’Istituto comprensivo che hanno manifestato ansia, rifiuto di recarsi a scuola ed enuresi notturna.

In ultima battuta registriamo l’atteggiamento passivo del sindaco Gualtieri e del Municipio, che in tutte le vicissitudini si sono dimostrati ancora una volta distanti. Una cosa è certa – concludono – vigileremo attentamente per far sì che l’insegnante non possa più far ritorno al Carlo Levi e, in modo più assoluto, all’insegnamento in generale’.

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