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Cassino, “Siete delle tr***”: prima insultano le ragazze e poi in branco aggrediscono due fratelli

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Dove essere un semplice e tranquillo sabato sera nella città di Cassino, dove anche lì tanti giovani erano contenti di trascorrere il primo sabato di zona gialla. Doveva essere perché purtroppo, sotto lo sguardo di tutti, nel centro cittadino è scoppiata una rissa innescata solo per il gusto di
Sono circa le 21:30 quando due fratelli (A. ed L.) assieme con la fidanzata ed altre tre amiche, passeggiano per il corso principale in piazza Diamare; avevano consumato ad un tavolo come tante altre persone e poi, in vista del coprifuoco, stavano andando via.
«Ma chi sono queste tr***» «Come siete belle venite qua» – oggi si chiama catcalling, ieri forse molesta, purtroppo sempre di violenza parliamo. I due ragazzi allora si girano, sperando che le frasi sentite siano frutto di uno scherzo: ma non è così. Basta uno sguardo ed un gruppo di persone gli si scaglia contro: uno sguardo di troppo a quel tipo di persone che il sabato, le risse, amano provocarle

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Cassino: la ricostruzione della rissa 

A. e L. sono due fratelli di Cassino, studiano ingegneria e hanno una vita tranquilla, impegnata in cose sane e produttive. Ieri sera, come tante altre sere, passeggiavano per le strade della loro città – città, quella di Cassino, dove le risse purtroppo sono sempre state all’ordine del giorno – quando hanno visto e sentito delle persone insultare le tre ragazze che si trovavano con loro. 

Nonostante le parole siano state forti, A. e L. avrebbero ignorato la cosa: volevano solo girarsi per comprendere chi fossero gli autori di quelle frasi. Ma quello sguardo è stato fatale. Il gruppo è partito e i due fratelli sono stati massacrati di botte
Qualcuno colpisce L. con una bottiglia di vetro e gliela spacca in testa; A. invece viene ricoperto di botte e di calci. Le ragazze erano sotto choc: c’è un ragazzo che impugna una pistola – sarà vera, sarà giocattolo? Non lo sanno – allertano i soccorsi e chiamano la polizia

Si innesca il solito, omertoso, fuggi fuggi generale. L. e A. vengono portati in ospedale: ad L. servono i punti per ricucire ciò che la bottiglia ha provocato, A. invece se la cava con un occhio nero. Tutti i presenti vengono poi interrogati: cos’è successo? Perché queste persone si sono scagliate contro i due fratelli? La polizia sta ancora indagando, tentando di ricostruire la dinamica magari, controllando, se in quella zona siano presenti delle videocamere di sorveglianza. Qualcuno è stato identificato, qualcun altro no: purtroppo però la cultura dell’odio e della violenza, ancora una volta, ha trionfato

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