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Champions League, la Roma è nella storia: 3-0 al Barcellona

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La Roma ha compiuto l’impresa, quella che consola di tutte le sconfitte, le delusioni e gli errori commessi finora.
Una grande, grandissima squadra ha schiacciato il Barcellona, ribaltando previsioni e pronostici.

I giallorossi sono scesi in campo con la mentalità che il Mister Eusebio Di Francesco aveva voluto trasmettere già ieri in conferenza stampa: “Crediamo nel miracolo. E faremo di tutto per farlo realizzare”.
E così è stato, con la doppia soddisfazione che a segnare, oltre a un superbo Dzeko, anche quei De Rossi e Manolas che solo sei giorni fa avevano contribuito, con due autogol, alla sonora e immeritata sconfitta in Spagna.

Già dai primi minuti del primo tempo, gli uomini di Di Francesco hanno mostrato agli spagnoli grinta e voglia di rivincita: la giusta cattiveria, pochi errori, passaggi precisi.
Poco possesso di palla in confronto al Barcellona, ma di qualità.

Hanno pianto, i giallorossi, al termine di quei 4 minuti di recupero che sono sembrati eterni, più dei 90 regolamentari.
La crime di gioia, di liberazione.
Brividi ed emozione non solo tra tutti i presenti all’Olimpico, traboccante di tifosi, ma anche tra tutti quanti, romanisti e no, hanno seguito la partita.

Match che al 6’del primo tempo fa capire a Messi e company che la Roma non è disposta a farsi dominare o intimidire.
Su lancio profondo di De Rossi per Dzeko, il 9 giallorosso stoppa la palla di destro e, di sinistro, supera il portiere Ter Stegen.

La Roma non molla: mentre Di Francesco incitava alla calma, gli 11 in campo mettevano il turbo, mettendo in ombra Messi, Iniesta e Suarez.

Le azioni per il raddoppio sono state molte, con altre tre chiare palle gol di Schick e Dzeko, ma il primo tempo si è concluso con un solo gol di scarto.

Il timore era che, al rientro dall’intervallo, ci potesse essere un calo di tensione.

SECONDO TEMPO
La ripresa vede in campo gli stessi uomini del primo tempo. E va bene così, perché i giallorossi ripartono come avevano concluso i primi 45 minuti: all’attacco, lasciando poco spazio al Barcellona, opaco e senza idee.

Al 12′ Dzeko viene atterrato platealmente in area da Piquè: Turpin, dopo essersi consultato con l’arbitro di porta, concede il calcio di rigore.
Dopo l’ammonizione a Piquè, De Rossi si piazza sul dischetto: freddo, preciso, il Capitano non sbaglia, calcia col destro a mezza altezza e, anche se Ter Stegen riesce a intuire la traiettoria, mette in rete, facendosi così perdonare per l’errore dell’andata.

 

Sulle ali dell’entusiasmo, la Roma ci crede e spinge sull’acceleratore, continuando a creare azioni da gol.

Al 28′ il primo cambio: entra Under ed esce Sshick, quattro minuti dopo El Shaarawy prende il posto di Nainggolan.

 

Ma la storia non cambia: il Barcellona cerca di contenere i giallorossi, cercando di perdere tempo e di arrivare al 90′ al 2-0, che consentirebbe agli spagnoli di passare il turno.

E invece no, la Roma vuole a tutti i costi compiere l’impresa e ci riesce: al 37′, su calcio d’angolo di Under, ci mette lo zampino Manolas, che smarca Semedo segna di testa facendo crollare l’Olimpico di gioia e il Barcellona per la disperazione. 

Lacrime di gioia scendono dalle guance di Manolas mentre esulta tra le braccia dei suoi compagni di squadra, anche loro quasi in lacrime per la felicità.

Quelle lacrime che, al 94′, hanno contagiato anche i tifosi del Barcellona, ma per il motivo opposto: sui loro volti l’incredulità per un risultato che mai avrebbero immaginato, nemmeno nei loro peggiori incubi.

La Roma asfalta il Barcellona, dominandolo per tutta la partita: un sogno che si è avverato, per una notte da campioni.

 

(foto di Salvatore Fornelli Activa Foto)

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