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Circo Nero, le conclusioni del CdQ Torvaianica Centro: E’ stato un fallimento annunciato

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Non potevano di certo essere già finite le polemiche intorno alla manifestazione che, nel bene e nel male, ha tenuto accesso il dibattito a Pomezia per un’intera estate: il Circo Nero a Torvaianica. Appena pochi giorni fa abbiamo assistito al vivace botta e risposta avvenuto tra l’amministrazione comunale e il Consigliere d’opposizione Schiumarini in merito alle spese inerenti la manifestazione. Oggi invece, a tornare alla carica è nuovamente il Comitato di Quartiere Torvaianica Centro che indirizza al Sindaco una nuova lettera. 

“Questo CdQ, dopo essere stato in maniera avveduta l’unica realtà del territorio a porre ufficialmente delle domande all’Amministrazione Comunale sull’evento in oggetto, prima che questo si concretizzasse, sente il dovere civico e sociale di tornare sulle questioni poste in merito a questa controversa manifestazione, visti gli esiti e raccolti i nuovi aggiornamenti disponibili”, esordisce la nota. 

“Premettiamo che distinguiamo completamente la nostra azione e le nostre istanze, da quelle di qualsiasi “politico”, incluse le denunce che attualmente circolano a firma di un recente candidato sindaco, poiché è estremamente importante evitare qualsiasi tipo di associazione a situazioni completamente estranee al nostro operato e ai nostri obiettivi. In questo caso possiamo solo tornare a puntualizzare che i quesiti che abbiamo sentito la responsabilità morale di porgere, hanno preceduto di gran lunga le ultime diatribe politiche; ovvero le polemiche prodotte come sempre per meri motivi di schieramento partitico e non a scopo sociale. Allo stesso modo, ricusiamo la difesa infondata del Sindaco relativamente alle spropositate spese per “la sicurezza”, che ci ha tirato in ballo affermando testualmente: “Tra l’altro anche il comitato di cittadini residenti ci ha esortati a mettere in atto tutti i dovuti accorgimenti per svolgere al meglio l’evento”.
Prendiamo appunto le distanze da ciò, poiché le decine di migliaia di euro assegnati per le misure cui il primo cittadino fa riferimento, erano state previste ben prima della presentazione dei nostri quesiti; una realtà che rende un quadro abbastanza desolante circa le distorsioni strumentali che caratterizzano un certo tipo di atteggiamento politico, a cui nessuno sembra purtroppo essersi sottratto.

Anteposto ciò, schematizziamo la situazione in 3 punti/domande principali che contengono relative specifiche:

A) VALEVA LA PENA METTERE IN PIEDI ESATTAMENTE QUESTA MANIFESTAZIONE CON SIMILI MODALITA’?
Siamo d’accordo sul fatto che un Comune non debba necessariamente investire con l’obiettivo di un ritorno economico e che impiegare denaro pubblico per la cultura è una cosa certamente auspicabile, ma quale sarebbe stato il vantaggio nell’organizzare proprio il “Circo Nero” a Torvajanica?
Perdoni la nostra perplessità signor Sindaco, ma in tutto il mondo (Italia compresa) eventi e festival che prevedono un ruolo centrale dei DJ, hanno un’organizzazione, una promozione, una scelta di location e più in generale dei target di pubblico e di obiettivo, molto diversi da quelli attuati nel nostro caso. Per la cronaca l’utente tipo di questa forma di intrattenimento è massivamente composto da 20-30enni attratti principalmente dalla musica elettronica, dalla vita notturna e delle “pratiche” a questa connesse. Dov’era il 12 agosto la folla di giovani in vena di baldoria? Appare chiaro che se i target volevano essere quelli connaturati alla tipologia in argomento, il Circo Nero è stato un fallimento annunciato, poiché era evidente fin dalla primavera scorsa che l’andamento organizzativo era forzato ed incerto, la promozione inefficace e la location completamente inadeguata. In pratica un “prodotto inappetibile” già in partenza, per quegli stessi giovani (per esplicite dichiarazioni dell’Amministrazione) cui voleva essere rivolto… (ricordiamo che di regola simili eventi sono all’insegna della trasgressione e si svolgono in cave dismesse, fabbriche abbandonate, grossi appezzamenti decentrati ecc. e si protraggono fino all’alba, oppure sono no-stop). Se invece si era consapevoli che l’evento originale fosse effettivamente “fuori luogo” e l’obiettivo è quindi mutato semplicemente nell’intenzione di mettere in piedi una “serata da discoteca” di mezza estate molto generica, sopportabile da un centro urbano e tendente ad accontentare ogni fascia d’età, allora l’obiettivo è stato perfettamente raggiunto, poiché tutto è terminato senza sussulti poco dopo l’una e il pubblico era eterogeneo, ma… tutto si è anche palesato in un riscontro enormemente inferiore alla “macchina” realizzata, al personale impiegato e ai soldi spesi. Qual è quindi il valore aggiunto e “il seme gettato”, che teoricamente dovrebbe aver creato il Circo Nero? (e per favore signor Sindaco, la preghiamo vivamente di non tirar in ballo l’arte, la cultura e “l’evento di grande portata mediatica e popolare”, perché un gruppo di cubisti, figuranti e saltinbanchi che ballano, non sono un’occasione così rara ed elevata)

B) LE RISORSE IN GENERALE E QUELLE ECONOMICHE IN PARTICOLARE, IMPIEGATE PER REALIZZARE LA MANIFESTAZIONE, SONO STATE INFLUENTI PER SUPPORTARE LE ASPIRAZIONI DI SVILUPPO TURISTICO DI TORVAJANICA E PER OVVIARE ALLE CARENZE DI OFFERTE DELLA LOCALITA’?
I momenti di massimo afflusso di pubblico a Piazza Kennedy, contavano verosimilmente 1.500 persone circa, o al massimo entro le 2.000 proprio a voler essere di manica larga. Inevitabile quindi il raffronto con il resto di quanto rilevato nel corso di questa “estate pometina”, dove in diverse feste di quartiere o in serate di piazza a Torvajanica, sono stati raggiunti i medesimi risultati di pubblico, ma con un impiego di risorse e soldi infinitamente minore, senza arrecare disagi alla cittadinanza e comunque senza criticità nel livello di sicurezza…
Certo, non bisogna ridurre tutto soltanto ai numeri, poiché una buona gestione della cosa pubblica deve considerare anche la diversificazione dell’offerta e la qualità di quanto proposto, ma appare evidente che una spesa complessiva che supera i 100.000 €, per una cosa come il “Circo Nero” inscenato a Torvajanica, sia un “investimento” davvero senza criterio. Pagare proporzionalmente 50-60 € per ogni persona presente, ci sembra francamente e in ogni caso davvero esagerato; soprattutto quando ad incassare grazie a questa manifestazione, sono state solo aziende estranee al territorio e dal momento che l’evento non ha favorito alcun introito alle attività del posto, anzi… paradossalmente l’aver occupato Piazza Kennedy ed aver contemporaneamente interdetto i parcheggi adiacenti di Via Zara e delle strade limitrofe, senza offrire delle alternative valide di posteggio, ha scoraggiato moltissimi frequentatori del centro a passare la serata a Torvajanica, determinando per assurdo, incassi inferiori alla media di quei giorni. Siamo completamente d’accordo sul fatto che la nostra cittadina debba elevare il livello dell’offerta turistica e che vadano investiti fondi per raggiungere lo scopo, ma dopo quattro anni di amministrazione, ci aspettavamo da questa Giunta una conoscenza maggiore del territorio e delle sue dinamiche, oltre ad una capacità di operare delle scelte in modo più opportuno; mentre la vicenda “circo nero”, sembra indicare drammaticamente una mancanza di idee chiare riguardo le strategie per lo sviluppo del litorale.
Forse invece di affidarsi ad una società di Firenze ed imporre limitatamente uno spettacolo di suo gradimento signor Sindaco, sarebbe stato più saggio avvalersi delle consulenze profondamente competenti rintracciabili a Torvajanica stessa e destinare magari la stessa cifra per almeno 3-4 grossi eventi da dislocare lungo la costa, in modo da differenziare l’offerta e soddisfare più preferenze; favorire ricadute positive e distribuirle sull’economia locale; creare una copertura di spettacoli per più serate, invece del singolo appuntamento e in sintesi, raggiungere realmente l’obiettivo di produrre un calendario di “eventi di grande portata mediatica e popolare”… Non trova?

C) SE L’EVENTO SI FOSSE TENUTO IN UNA LOCATION CONSONA (come già descritto, cave dismesse, fabbriche abbandonate, grossi appezzamenti decentrati ecc.) CI SAREBBE STATO IL MEDESIMO BISOGNO DI SPIEGAMENTO DI UOMINI E MEZZI OCCORRENTE PER IL CENTRO DI TORVAJANICA? E SAREBBERO OCCORSE ANALOGHE ORDINANZE? GLI STESSI PROVVEDIMENTI PER LA CIRCOLAZIONE? SIMILI MISURE DI SICUREZZA? IDENTICI DISAGI PER RESIDENTI E VILLEGGIANTI?
Questo aspetto signor Sindaco, non merita di esser liquidato confusamente agitando lo spauracchio del terrorismo e delle emergenze di attualità internazionale, ma di venir considerato con responsabile sincerità. Assodato che un evento incentrato come scrivevamo sopra sui DJ, per sua natura non può veicolare direttamente economia ad una località di mare senza provocare danni ambientali ed enormi disagi alla collettività; proviamo ad ipotizzare allora di inserirlo in una programmazione estiva e di collocarlo in area idonea, tipo la struttura dell’ex cava Tacconi a Campo Selva o in altra fabbrica dismessa o terreno più adeguato. Bene, ritiene che prevedendo una sistemazione connaturata, sarebbe stato necessario il medesimo schieramento di polizia locale e di stato, carabinieri, vigilanza privata ecc.? E crede che si sarebbe dovuto ricorrere a tutti gli accorgimenti di viabilità, di sicurezza e di installazioni di transenne e “new jersey” necessarie a blindare il centro di Torvajanica? Pensa che gli habitué avrebbero incontrato le stesse impossibilità di parcheggio? e che la cittadinanza avrebbe subìto le medesime difficoltà se l’evento fosse stato realizzato lontano dai centri urbani?

Perdoni la nostra insistenza signor Sindaco, ma siamo disorientati dal modo in cui questa manifestazione è “stata calata dall’alto” e dalla mancanza di confronto con la cittadinanza attiva, che sinceramente non ci aspettavamo da questa Amministrazione. Tutte le persone responsabili hanno salutato la sua elezione nel 2013 con fiducia e speranza, poiché indipendemente dalle idee politiche di ciascuno, la sua investitura ha sicuramente rappresentato un’interruzione di tutta una serie di andazzi e situazioni che si erano andati stratificando e avevano portato al limite della sopportazione l’intero sistema civico e sociale; perciò senza dubbio, le siamo indiscutibilmente grati per questo; ma purtroppo non basta. Il suo operato è stato chiaramente meglio che rimanere nelle condizioni precedenti, ma onestamente ci saremmo aspettati qualcosa in più in generale e per Torvajanica in particolare, dove sarebbero occorse maggiori risorse e scelte ponderate meglio, atte a valorizzare realmente l’offerta turistica del litorale, che ritieniamo sia certamente l’elemento su cui basare la crescita del territorio e il biglietto da visita che lo può rappresentare al meglio.

Un Comitato di Quartiere non deve essere schierato né partiticamente, né tantomeno essere contro chi governa a prescindere, ma deve certamente essere attento a tutto ciò che riguarda la collettività locale e offrirsi come costruttivo collaboratore ed interfaccia per migliorare la città; questo è il sano obiettivo del CdQ di Torvajanica Centro e noi in questo senso saremo sempre a disposizione”.

 

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