La direttrice generale dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani’, Marta Branca, commenta a Fanpage.it la nuova misura restrittiva del coprifuoco dalle 24 alle 5 del giorno dopo introdotta dalla Regione Lazio sul tutto il territorio.
Dallo Spallanzani: ‘I cluster principali avvengono nelle famiglie’
“Questa ordinanza risponde a una necessità e cioè quella di gestire l’aumento dei contagi. – spiega Branca – Questo perché durante la notte si effettuano delle attività a cui forse, per un periodo di tempo, si può anche rinunciare. Ad esempio assembramenti o gruppi, soprattutto di ragazzi, fuori dai locali” e aggiunge “Ultimamente i cluster principali avvengono proprio nelle famiglie: tornare in famiglia, specialmente per i ragazzi, coloro che si muovono di più durante le ore notturne, significa, a volte, portare nelle case il contagio”.
“Io mi auguro che sia sufficiente. Questa ordinanza vorrebbe fare capire ai cittadini quanto è importante che tutti siano responsabili. – spiega la direttrice dello Spallanzani – Lavare le mani, tenere le mascherine, mantenere le distanze ed evitare gli assembramenti: se tutti lo facessero, aumenterebbe di mille volte la possibilità di evitare il contagio. Se questo viene compreso, allora può bastare. Altrimenti il rischio è che si debba imporre altri divieti, che saranno progressivi”.
“Questa ordinanza aumenta posti letto e terapie intensive”
Marta Branca ci illustra un altro aspetto dell’ordinanza: “Questa ordinanza aumenta anche i posti letto e le terapie intensive e questo vi fa capire quanto sia grave la situazione. Il Lazio è in una situazione un po’ diversa dalle altre regioni perché c’è un’organizzazione diversa anche dal punto di vista territoriale. C’è un uso maggiore dei tamponi, c’è l’organizzazione dei drive-in che è molto capillare, si fa in generale molta diagnosi e si cerca di prendere in tempo i casi positivi. La situazione è ancora sotto controllo, ma non ci deve sfuggire di mano”. “Noi ricoveriamo di più, questo emerge dai dati, – aggiunge la direttrice – ma non c’è una strategia dietro. Probabilmente è proprio una linea di condotta che utilizzano i medici nella nostra regione: chiaro che stando in ospedale c’è una situazione di maggiore assistenza e di maggiore cura rispetto allo stare a casa”.
Sulla situazione attuale dello Spallanzani, infine Branca spiega “Abbiamo una situazione certamente meno pesante rispetto a quella di marzo. […] Sicuramente l’esperienza dell’inverno ci ha fatto imparare molte cose e sicuramente oggi siamo più efficaci nell’assistenza ai nostri pazienti”.
(Fonte Fanpage.it)