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Coronavirus, il gruppo SHG e gli albergatori chiedono sostegno allo Stato: «Servono interventi concreti»

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17enne stuprata da due 30enni dentro un hotel

 

L’emergenza Coronavirus, e le relative misure atte a contenerlo, sta colpendo molti settori economici del nostro paese. Tra questi vi è senza dubbio quello turistico-alberghiero per il quale regna la totale incertezza in vista della prossima stagione estiva. Per questo gli albergatori – tra cui il gruppo SHG – hanno redatto un manifesto indirizzato al Governo per chiedere interventi concreti.

ATTENZIONE PER UNA  CATEGORIA CHE E’ FRA LE PIU’ COLPITE DALLA TERRIBILE SITUAZIONE ATTUALE

 

Le richieste del settore. «La nostra categoria contribuisce per una quota molto importante al PIL nazionale, ed ancor più importante, più che proporzionale è il suo contributo in termini di assorbimento di occupazione e lavoro, anche nelle zone più svantaggiate del  nostro Paese, da Nord a Sud. La nostra Categoria contribuisce con impegno e dedizione alla promozione ed al consolidamento dell’immagine dell’Italia nel mondo, grazie alle proprie aziende di eccellenza, alla capacità di accoglienza, alla gentilezza; qualità che, abbinate alle bellezze naturali ed alla cultura, rendono l’Italia unica al mondo». 

 

CERTEZZA, CHIAREZZA, EFFICACIA E RAPIDITA’ DI INTERVENTO

 

Poco tempo. «No a continui annunci e a Decreti concretamente inapplicabili,  no a promesse mirabolanti e a norme dai contenuti fumosi, che ingenerano solo confusione. Occorrono indicazioni chiare e dirette, e norme di semplice ed immediata interpretazione ed applicazione. Mentre si preparano le circolari applicative, limate nel linguaggio dei politici asserviti agli interessi delle Banche, le nostre aziende muoiono».  

«E quando saranno morte, sarò finita, per tutti, proprio a cominciare dallo Stato che non avrà più a disposizione il proprio motore principale, il motore dell’economia del nostro Paese, il sistema delle imprese italiane. E quando le imprese saranno morte, stavolta sarà finita per sempre. E si distruggerà il valore immenso creato in generazioni. Lo Stato non deve e non può permetterselo, innanzi tutto nel proprio interesse. Lo Stato non deve delegare all’arbitrio delle Banche il supporto finanziario alle aziende. Banche che devono essere obbligate ad intervenire in modo rapido, diretto ed efficace, secondo parametri definiti a monte dallo Stato da cui le Banche sono garantite e si devono quindi uniformare».  

 

REALE SUPPORTO FINANZIARIO, STRATEGICO E DI SISTEMA

 

«Lo STATO, da sempre il vero SOCIO DI RIFERIMENTO  di tutte le imprese italiane, deve fare la sua parte, dispiegando senza ulteriore indugio e prima che sia troppo tardi tutti i mezzi a propria disposizione, con poderosa energia. La stessa energia che noi imprenditori dispiegheremo nel nostro sforzo eccezionale per la ripresa ed il rilancio del Paese. Si introduca un meccanismo di immediato supporto finanziario per le  imprese che lo richiederanno, non solo nella forma iniziale del finanziamento per liquidità immediata, che deve essere veramente accessibile e certo, ma in forma di CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO, proporzionali alla perdita di attività reale causata da questa drammatica congiuntura». 

«Contributi a fondo perduto, o comunque definiti per meglio aderire alle normative Europee, che potranno essere controbilanciati da meccanismi compensativi di natura fiscale, a tutto vantaggio del bilancio dello Stato negli anni futuri, la cui provvista, almeno in parte potrebbe essere reperita dai residui attivi dei Fondi Europei di sviluppo, ancora non spesi nei nostri bilanci statali. Contributi che dovranno essere parametrati all’effettiva perdita di produzione verificatasi quest’anno rispetto agli anni precedenti, o rispetto alle effettive e documentate perdite di fatturato corrente. Un meccanismo, per una volta, premiante gli  imprenditori onesti, che hanno sempre lavorato in trasparenza. A tutto discapito del sommerso». 

 

QUESTA TERRIBILE CONGIUNTURA DIVENTI LA PIU’ GRANDE OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO, RILANCIO E CRESCITA PER IL NOSTRO PAESE

 

«I finanziamenti per le imprese garantiti dallo Stato,  salva una porzione per liquidità immediata, vengano espressamente finalizzati ad investimenti di miglioramento, adeguamento tecnico e qualitativo delle nostre aziende. Cogliamo l’occasione, come sistema Paese per migliorare e rendere ancora più belle, confortevoli, efficienti ed accoglienti le nostre strutture.  Con design italiano, con prodotti Italiani, con stile Italiano». 

«Approfittiamo di questo tempo in cui faremmo comunque fatica ad operare a pieno regime,  a motivo delle necessarie ineludibili disposizioni di sicurezza, per prepararci ed essere pronti quando, grazie ai progressi che la scienza compirà, saremo tutti in grado di ritornare ad una gioiosa normalità. Ed il mondo potrà finalmente voltare le spalle a questa terribile esperienza. E noi saremo pronti ad accogliere tutto il mondo nel più bello, accogliente, attraente  tessuto ricettivo che si possa pensare, finalmente degno del più bel Paese del mondo».

Il gruppo SHG “orgoglio italiano”

Tra i firmatari del manifesto vi è, come detto, anche il gruppo SHG, gruppo alberghiero italiano, nato a Venezia all’ombra della Basilica della Salute, Alberghi a Venezia, Vicenza, Verona, Varese, Milano, Lago Maggiore, Bologna, Pomezia e Roma. 1200 camere, 10 alberghi, oltre 500 collaboratori,  500 famiglie che dipendono dal lavoro presso i nostri hotel.

Una crescita costante di anno in anno, grazie ad impegno e passione. SHG, come tutte le imprese italiane, è avvezza alle sfide e non teme neanche questo nuovo nemico sconosciuto. «Ci  attrezzeremo per combatterlo», ripetono dal gruppo. Le imprese italiane hanno le spalle larghe e sapranno farsi gli anticorpi per vincere il Coronavirus, ma lo Stato, prima dell’Europa, ha l’obbligo di sostenerle con tutte le proprie forze in questa battaglia.

Continua la Presidente: «E’ il momento che lo Stato assuma su di sé il peso di scelte tempestive e coraggiose! Non più parole, incertezze, tentennamenti. Servono azioni mirate ed efficaci. Non si possono emettere decreti senza  circolari attuative e soprattutto non è ammissibile che il destino di milioni di imprese e dell’Italia intera sia lasciato nelle mani delle banche, le quali esitano ancora a dare risposte. L’Italia è storia, è cultura, è arte, è natura, ma l’Italia è anche cibo, manifattura, creatività, ospitalità».

«L’Italia è un marchio di qualità universalmente riconosciuto e invidiato di cui dobbiamo essere fieri con la consapevolezza che l’Italia non può esistere senza le sue imprese che l’hanno sempre fatta rialzare e ripartire dopo ogni momento buio. Le imprese sono il cuore pulsante dell’Italia, dal nord al sud, ognuna con le sue peculiarità, ma con un dato in comune: l’amore infinito per la propria terra e l’orgoglio di essere italiani!».

«Questa è la vera forza e l’immensa ricchezza dell’Italia. E lo Stato ha il dovere di  preservarla come il bene più prezioso. Gli imprenditori italiani sono pronti, ancora una volta, come sempre ai sacrifici. Sono pronti a rimboccarsi le maniche e a stringere i denti per risollevare l’Italia dal baratro. La faranno tornare più in alto e più grande di prima e sapranno trasformare la più grande catastrofe planetaria dopo la seconda guerra mondiale in una grande opportunità di rinnovamento, rilancio e crescita. Gli imprenditori italiani rispondono “SI” alla richiesta di aiuto dell’Italia.  E lo Stato deve fare altrettanto».

 

 

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