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Coronavirus, il ‘maleducato’ che ci ha tolto il gusto della normalità

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Tu l’educazione e le buone maniere non le conosci. Sei entrato nelle nostre vite senza chiedere permesso e senza neanche fare la fatidica domanda: ‘Posso? C’è qualcuno? ‘Ma tanto a te che importa… per te quel qualcuno può essere un bambino, un ragazzo nel pieno della vita, un anziano, un miliardario o un operaio. Non fai nessuna distinzione. Irruente, imperterrito, arrogante e anche egoista, perché lo sei, stai stravolgendo le vite di tutti.

Ci hai tolto le libertà, anche quelle che fino a una settimana fa pensavamo essere le più banali. La libertà di andare a fare una passeggiata, la libertà di respirare l’aria di mare, la libertà di correre, la libertà di parlare con la signora del piano di sopra senza pensare a dover mantenere la distanza di un metro. Ora io l’unica libera uscita che ho è: fare la rampa di scale che mi separa dal portone, uscire – rigorosamente in ciabatte e vestaglia – e buttare la spazzatura. Un carnevale di Rio, insomma.

Ci hai portato via i baci, gli abbracci, le carezze sul viso. Ci hai tolto la possibilità di viaggiare, di prendere aerei e treni, di esplorare.

Ecco, a me paradossalmente mancano anche i ritardi di Trenitalia e i suoi ‘ci scusiamo per il disagio’, ora che sul treno della mia quotidianità l’unica ‘prossima fermata’ è la cucina.

Bene, caro Coronavirus, le mie parole forse resteranno vane, ma ti dirò: io sto imparando tanto. Certo, sarebbe stato meglio non conoscerti, ma voglio per il momento prendere anche quello che di ‘positivo’ in un momento come questo ci può essere.

Torneranno gli abbracci e le passeggiate, torneranno le corse al mare, le chiacchierate con le amiche , gli aperitivi e si, torneranno anche i ritardi di Trenitalia (perchè se sono certa di una cosa nella vita è proprio di questo), torneranno anche le file chilometriche in auto o quelle infinite alle poste, e torneranno anche i momenti in cui la smetterò di lamentarmi per quelle giornate che mi sembreranno ‘normali’. Perché ora, più che mai, ho capito che la normalità di sempre è un’eccezionalità e che quello che più manca è proprio la normalità che forse, tutti noi davamo per scontata e che adesso è più sognata di una vacanza alle Maldive. 

Federica Rosato

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