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Coronavirus, si teme l’emergenza posti letto. Brusaferro: ‘Molte Regioni hanno superato la soglia critica’

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Coronavirus Lazio

“Nel nostro emisfero la circolazione del virus in questa fase è particolarmente attiva, sostanzialmente tutta la situazione europea è caratterizzata da una forte circolazione assieme a quella del Nord America. In queste ultime settimane in Italia il picco è significativo. A differenza della prima ondata il virus ora circola in tutti i contesti, in tutte le Regioni. La velocità con cui l’incidenza è cresciuta è presente in tutte le Regioni, anche se con valori diversi” – lo ha detto il Presidente dell’Iss Silvio Brusaferro intervenuto questa mattina in videoconferenza nell’audizione in Commissione Affari Sociali alla Camera sul Rapporto dell’Iss e del Ministero della Salute “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”.

“L’altro dato importante per comprendere questa fase dell’epidemia – prosegue Brusaferro – è capire l’età mediana delle persone che contraggono l’infezione. Ha avuto un andamento a inizio pandemia che ha sfiorato anche i 70 anni, poi durante ferragosto è arrivato a valori inferiori ai 30 anni, poi durante il mese di settembre-ottobre si è stabilizzato intorno ai 40 anni, lentamente sta crescendo. Questo è un elemento di attenzione perché vuol dire che un alto numero di persone anziane contrae l’infezione“. 

E sul numero dei ricoveri e dei posti letto si è così espresso: “Il numero dei ricoveri con sintomi sta crescendo: questo è un elemento di grande attenzione. Per le terapie intensive: noi dobbiamo cercare come Paese di garantire il fatto che laddove ci sia il bisogno di ricoveri in degenza ordinaria o in terapia intensiva questo venga garantito. Alcune Regioni hanno superato la soglia critica dei posti letto in terapia intensiva, altre ci sono vicine. Il significato è che fatto 100 l’offerta di posti letto in degenza ordinaria di area medica per la popolazione, oltre il 40% di occupazione per patologie Covid vuol dire dover riprogrammare  le attività. Ossia – conclude Brusaferro – i ricoveri che normalmente vengono previsti per altre patologie e che fanno parte della risposta sanitaria ai bisogni di salute che la popolazione esprime, laddove dilazionabili vengono dilazionati per dare priorità alla clinica che manifestano i pazienti con Covid-19, portatori di Sars-Cov2. 

 

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