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Coronavirus, un Comune nel Lazio vieta lo sport all’aria aperta: «Troppi ‘furbi’»

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È morta a seguito di un malore improvviso una 25enne italiana che stava facendo jogging al parco di Tor Tre Teste.

Con ordinanza n.11 del 20 marzo, il Sindaco di Manziana Bruno Bruni, Comune con poco meno di 8.000 anime vicino al Lago di Bracciano, ha ufficialmente vietato su tutto il territorio comunale qualsiasi pratica sportiva o attività motoria svolta all’aperto in luoghi pubblici (incluso lo stadio comunale). Resta consentita l’uscita con animali domestici ma soltanto nelle immediate vicinanze della propria abitazione e per il tempo strettamente necessario.

Il Sindaco di Manziana: «Troppi ‘furbi’ in giro»

«Provvedimenti come questi non si prendono a cuore leggero – commenta il Sindaco Bruno Bruni – ma vi assicuro che la mia decisione è stata meditata e presa nel solo interesse della nostra comunità. In momenti come questi, lasciare dei margini di discrezionalità alle persone, scopre il fianco a chi, magari solo per leggerezza, tiene comportamenti che favoriscono il contagio. La maggiore parte dei manzianesi ha da subito capito la gravità della situazione e si è responsabilmente attenuta alle disposizioni, altri invece hanno pensato che fosse da furbi correre in gruppo o giocare a pallone».

«Ci sarà il tempo per tornarlo a fare. Ne sono certo», dichiara il Sindaco. «Ora però serve che tutti – conclude il Primo Cittadino – dal bambino più piccolo al nonno più grande, restino a casa e limitino gli spostamenti ai soli motivi di lavoro, salute o necessità. Saranno giorni ancora più lunghi e difficili. Lo so. Ma sappiate che mai avrei pensato di firmare un provvedimento di questa natura e che se l’ho fatto è solo nel nostro interesse. Forza Manziana!».

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