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Covid-19, quali sono le Province e le Regioni che rischiano restrizioni più severe

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Coprifuoco anticipato e Italia in lockdown?

E’ atteso a breve il nuovo Dpcm del Premier Giuseppe Conte che andrà ad integrare – e per molti aspetti a sostituire le disposizioni sull’emergenza Coronavirus in Italia – quelli già firmati nel mese di ottobre. Conte ha intanto oggi riferito sia alla Camera che al Senato anticipando grossomodo la direzione in cui si muoverà il Governo per contenere la seconda ondata del virus; il Premier ha più volte ribadito che, malgrado il momento difficile dal punto di vista sanitario, la situazione sia diversa dal marzo scorso e dunque come sia necessario muoversi diversamente. 

“Il prossimo Dpcm individuerà 3 aree corrispondenti a 3 scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione in una specifica fascia avverrà con ordinanza del ministro della Salute”. “Prevediamo limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda, salvo i motivi di esigenze lavorativi, studio, salute e situazioni di necessità”, ha detto Conte. Vi sarà inoltre la possibilità che, a seconda dell’andamento locale dell’epidemia, una Regione, attraverso parametri ben stabiliti, potrà passare da uno scenario di rischio ad un altro con conseguente rimodulazione delle restrizioni. Intanto un dato è però certo: per il momento nessun lockdown generalizzato.

Coronavirus: quali sono le aree maggiormente a rischio

Tra i dati tenuti in considerazione vi è il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità secondo il quale già quattro Regioni e una provincia autonoma hanno raggiunto lo stadio più grave quello compatibile con lo Scenario 4 dell’emergenza.

“L’epidemia in Italia è infatti in rapido peggioramento Ma ancora complessivamente compatibile con uno scenario di tipo 3 in evoluzione tuttavia verso uno scenario di tipo 4. Si segnala che in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo. Si conferma pertanto una situazione complessivamente critica sul territorio nazionale con impatto importante a breve termine in numerose Regioni/PA italiane“, scrive l’ISS nel report.

“Nella settimana di monitoraggio 11 Regioni/PA sono classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARS­‐CoV-­2. Di queste, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale in quanto non valutabili in modo attendibile perché la completezza del dato di sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni/PA sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese“, prosegue la relazione.

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Il valore RT

Nel periodo 08 – 21 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,70 (95%CI: 1,49 – 1,85). Si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane con valori superiori a 1,5 in diverse Regioni/PA.

L’aumento rapido dell’incidenza è coerente con l’aumento dell’Rt nazionale che attualmente si colloca a 1.7 nel suo valore medio e a 1.49 nel sul intervallo di confidenza minore, indicando un avvicinamento allo scenario 4 (che si manifesta dunque dopo la soglia dell’1.5. Si conferma una situazione complessivamente critica sul territorio nazionale con impatto importante in numerose Regioni/PA italiane.

Di seguito il grafico RT:

Le Regioni e le province più a rischio

Ad indicare le zone d’Italia più a rischio sono stati oggi Il messaggero e Il mattino. Tra le Province più a rischio troviamo, tra le altre, Treviso, Rovigo, Modena, Reggio-Emilio, Ferrara, Ravenna, Brindisi, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Enna e Caltanissetta. Tutte, tranne Bergamo, in Lombardia. Attenzione alta anche a Milano, Napoli, Torino e Genova. 

Per le Regioni che potrebbero subire maggiori restrizioni ci sono Lombardia e Campania, Piemonte, Valle D’Aosta, e la Provincia autonoma di Bolzano. Il Lazio ha un valore RT di 1.51 e dunque considerata zona che potrebbe entrare in uno scenario di tipo 4. 

Cos’è lo scenario di tipo 4

 

 

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