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Covid e crisi economica, a soffrire soprattutto i comuni del Nord

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MILANO (ITALPRESS) – Gli effetti economici del Covid-19 si faranno sentire maggiormente sui bilanci dei comuni del Nord e nelle città turistiche, mentre saranno minimi nel Mezzogiorno. E’ quanto emerge dalla classifica dei comuni più colpiti dai mancati introiti legati agli effetti del Coronavirus, realizzata da ItalyPost e condotta dal professor Emanuele Padovani dell’Università di Bologna su database Aida Pa di Bureau van Dijk. Dalla ricerca emerge che i capoluoghi di provincia più penalizzati sono Brescia, Firenze, Mantova, Rimini e Venezia, mentre Palermo, Catania, Nuoro, Carbonia, Messina e Taranto sono le città che hanno sofferto di meno.
Il Decreto Rilancio prevede lo stanziamento di 3 miliardi di euro agli enti locali per colmare le minori entrate causate dal Covid-19, ma la distribuzione agli enti di questi fondi sta pericolosamente tardando.
Inoltre, la stessa distribuzione delle risorse potrebbe non seguire esclusivamente il criterio delle perdite subite, causando iniquità di trattamento fra comunità locali. Le regioni nelle quali l’impatto sulle entrate sarà più grave sono quelle in cui le entrate affluiscono principalmente dalla pressione fiscale locale e quelle a maggiore dimensione turistica, come Toscana, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
Per quanto riguarda i comuni, Brescia è la maglia nera, con una previsione di minori entrate in bilancio tra il 25% e il 29%. Segue a ruota Firenze, la cui forbice è però maggiore, visto che le entrate potrebbero diminuire dal 20% al 30%: tutto dipenderà dalla ripresa o meno della stagione turistica.
La città in cui il Coronavirus si farà sentire di meno è invece Taranto, il cui effetto negativo varierà tra il 3% e il 6%. A livello di grandi città, va peggio a Milano, con una riduzione del bilancio prevista tra il 12% e il 21%, seguita da Torino (tra il -13% e il -18%). Vanno meglio Bologna (perdite tra l’11% e il 15%), Roma (tra il 9% e il 12%), Bari (tra il 6% e il 12%) e soprattutto Palermo, quinta in classifica con una potenziale perdita tra il 3% e il 7%.
(ITALPRESS).

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