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Covid nel Lazio, Regione in (ipotetica) zona gialla? Il Prof. Andreassi: «Calano contagi e ingressi in terapia intensiva, funzionano le maggiori restrizioni “locali”»

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Coronavirus nel Lazio, dati incoraggianti sul fronte dell’andamento dell’epidemia. E’ questo quanto rivelano i numeri sia dei contagi che degli ingressi nelle terapie intensive secondo il l’Ing. e Professore Luca Andreassi dell’Università di Tor Vergata.

«I grafici mostrano un calo significativo nei contagi e negli ingressi nelle terapie intensive. Si tratta di risultati positivi dovuti al fatto che, dopo le misure restrittive a livello provinciale nella provincia di Frosinone, da sabato scorso se ne sono attuate anche nella Provincia di Rieti», dichiara il Professore all’interno della rubrica “Virologia Numerica” che ormai da un anno analizza l’andamento della pandemia da Covid-19. 

«Entrambe le province infatti sono significativamente in calo – prosegue – anche se la situazione sarebbe potuta essere perfino migliore se tali misure fossero state attuate con maggior tempestività anziché imporre misure indifferenziate su area vasta come accaduto ma sui cui effetti non mi pare ci siano grandissime note positive», conclude.
 

Il metodo usato – I modelli matematici proposti si basano sul “tasso di crescita di contagio”. Al contrario dell’RT fornisce risposte immediate e consente di capire l’efficacia o meno delle restrizioni, cioè “cosa frena e cosa no” il virus. Si considerano inoltre “medie mobili settimanali” per assorbire i dati ridotti della domenica e lunedì quando generalmente si effettuano meno tamponi 

Coronavirus Lazio: i dati del report settimanale del Ministero della Salute

Venerdì intanto è stato diffuso anche il report settimanale da parte del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità. In questo caso i dati, lo ricordiamo, si riferiscono alla settimana dal 29 marzo al 4 aprile. 

Ebbene, il Lazio ha una valutazione di rischio definita “moderata” con 0 allerte segnalate. L’RT, calcolato al 24 marzo, si attesta a 0.90. L’incidenza dei casi a sette giorni e per 100.000 abitanti è invece a 173. La situazione in Regione, ancora, viene definita compatibile con uno scenario di rischio di tipo 1 (il più basso).

Ospedali nel Lazio e Covid: situazione resta delicata

Sul fronte dell’occupazione dei posti letto il dato aggiornato al 10 aprile delinea tuttavia una situazione ancora molto delicata: le terapie intensive hanno raggiunto una soglia del 41% rispetto al limite critico fissato al 30% (parliamo della percentuale di Posti Letto di Terapia Intensiva occupata da Pazienti Covid−19), mentre l’area medica (ossia i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia) è al 49% contro una soglia-limite del 40%. A ieri, erano 386 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 3.118 quelli “non gravi”. I decessi, purtroppo, hanno superato la soglia delle 7.000 unità.

Vaccini nel Lazio: il punto

Proprio per questo serve fare ora il massimo sforzo sul fronte dei vaccini. La Regione dal punto di vista dell’efficienza (rapporto dosi consegnate/dosi somministrate) è all’83%. Gli Over 80 (fortunatamente) restano la categoria più vaccinata con quasi 450.000 dosi: il 37% della popolazione di riferimento ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 27% ha ricevuto intanto la prima dose (totale 63.9% di over 80 vaccinati almeno con una dose rispetto alla pop. di riferimento).

Tornando alle categorie vaccinate gli Operatori Sanitari e Sociosanitari sono al secondo posto con 360.000 somministrazioni circa. Terza la categoria “altro” (la cui composizione non è meglio specificata) con 274.000 dosi. Quindi troviamo il personale scolastico (109.000), ospiti RSA (39.000), forze armate (36.000), personale non sanitario (17.000).

Numeri da zona gialla?

Tirando le somme, al netto dell’aumento dei casi (giornaliero) segnalato ieri dall’Assessore Alessio D’Amato e la delicata situazione che permane comunque negli ospedali, la situazione nel Lazio sembrerebbe in miglioramento.

Non solo. I numeri analizzati sin qui sembrerebbero compatibili con una ipotetica collocazione in zona gialla, al momento esclusa dall’ultimo decreto. Ad ogni modo questo scenario, unito a tempestive misure restrittive circoscritte – si vedano Frosinone e Rieti – da prendere laddove necessario (senza tralasciare il discorso vaccini), potrebbe davvero portare il Lazio (e l’Italia) fuori da questa terribile crisi.

 

 
 
 
 
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