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Covid, vaccinare (prima) gli anziani per avere meno morti: il Trentino dimostra che funziona, ma in Italia poche Regioni lo hanno fatto

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vaccini over 80

Vaccinare gli Over 80 per ridurre drasticamente il numero di morti in Italia. La logica avrebbe dovuto imporre questa (a nostro avviso) semplice equazione eppure, fino ad ora, non lo si è fatto e i risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.

Il nostro Paese, rispetto alle altre Nazioni europee, è l’unico che nel mese di marzo non è riuscito ad abbattere il numero dei decessi e la causa potrebbe essere stata proprio questa: non aver dato la precedenza in modo esclusivo agli anziani, ovvero la popolazione dove si concentra ancora il maggior numero di morti a causa del Covid. 

I decessi sono infatti calati ovunque come ad esempio in Inghilterra, Germania e Francia (Fonte: ISPI/Our World in Data) ma non da noi: solo nella giornata di ieri ci sono stati altri 331 morti, ancora una cifra enorme. In Italia, guardando ai numeri, abbiamo somministrato fin qui 13.032.996 dosi di vaccino ma quelle per gli Over 80 non arrivano nemmeno alla metà (siamo a 4.578.557). E quelle per la categoria altro (cioè che non rientrano tra medici, personale scolastico, RSA, forze armate, Over 80, personale non sanitario) sfiorano i 3 milioni di somministrazioni.

I dati sui vaccini: ciclo completo agli anziani con percentuali troppo basse (e l’eccezione del Trentino)

In questo grafico è possibile vedere come pochissime Regioni abbiano completato il ciclo di vaccinazione agli Over 80 in percentuali soddisfacenti. A guidare la classifica ci sono le due Province Autonome di Trento e Bolzano rispettivamente al 55% e al 47% con le percentuali che salgono al 72.40% e al 68.60% considerando gli anziani che hanno ricevuto almeno una dose. 

Ma tutto questo ha comportato benefici? Sì, eccome. Nella PA di Bolzano nel periodo 13 marzo – 10 aprile sono stati registrati 71 decessi contro, ad esempio, gli 841 del Lazio che pure è una tra le Regioni che si stanno muovendo meglio sul fronte vaccinale. Proprio nel Lazio però il ciclo vaccinale agli Over 80 è stato completato soltanto al 37.10% (percentuale che sale al 63.90% considerando almeno una dose inoculata a questa pop. di riferimento) segno che serve fare di più.

Stesso discorso per la PA di Trento, 75 decessi nello stesso periodo, o per il Molise, dove i decessi sono stati 58. In Toscana, fanalino di coda da questo punto di vista con appena il 39.80% di Over 80 vaccinati almeno con una dose (14.70% il ciclo completo), i morti sono stati 710.

Nota a margine: sia a Trento che a Bolzano ieri sono stati registrati zero decessi.

Piano vaccinale sbagliato? Ora si corre ai ripari

Insomma, da un lato (sembra) paghiamo la decisione di aver stabilito di proteggere le categorie più esposte al contagio parallelamente alle categorie più soggette a situazioni di pericolo di vita in caso di contagio invece di partire dando la priorità a queste ultime; dall’altro ogni Regione ha deciso di muoversi in modo autonomo e oggi ci ritroviamo con profonde differenze tra un territorio e l’altro. 

Per non parlare dei casi limite, ovvero quelle Regioni come la Sicilia o la Calabria dove gli Over 80 non sono nemmeno la prima categoria per dosi ad essere stata vaccinata, altro che ciclo completo di vaccinazione. Oppure vaccinando in modo significativo docenti e personale scolastico per poi chiudere le scuole. 

Qualcosa però, evidentemente, si sta muovendo: è notizia di ieri infatti che la campagna vaccinale, al fine di salvaguardare le persone più fragili, subirà un cambio di rotta e vedrà (finalmente) in prima linea gli ultra ottantenni, i quali dovranno essere vaccinati entro aprile. 

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