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11 settembre 2001, il giorno che cambiò l’Occidente: 21 anni fa l’attacco alle Torri Gemelle

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11 settembre

11 Settembre 2001. Una ricorrenza incisa nella memoria del mondo. Quel drammatico evento che dilaniò letteralmente la giornata di molti, irrompendo come un lampo improvviso nelle vite quotidiane di ognuno di noi.

L’ennesima ricorrenza a distanza di anni – 21 per la precisione – ma il ricordo brucia ancora, soprattutto per i familiari delle vittime che ancora reclamano a gran voce risposte dalle istituzioni le quali, nel frattempo, continuano ad intrattenere rapporti ambigui con l’Arabia Saudita, considerata la patria della maggior parte degli attentatori di quel giorno.

11 settembre 2001: un ricordo indelebile

Oggi, gli Stati Uniti ricordano gli attentati dell’11 settembre tra le polemiche, il dolore e le migliaia di domande che ancora attanagliano i familiari delle quasi 3.000 vittime. Neppure dopo 21 anni, questi, riescono a trovare pace.

Se da una parte i processi di alle menti degli attentati continuano ad essere rinviati a Guantanamo, dall’altra, invece, i rapporti con l’Arabia Saudita, considerato il Paese culla della maggior parte degli attentatori delle Torri Gemelle, continuano ad essere ambiguamente coltivati. 

L’ombra di Qaida e la morte di Ayman al-Zawahri

Una delle pagine più scure dell’America moderna, stenta ad essere voltata. Ad oggi, come palliativo, l’unico successo che l’amministrazione Usa può rivendicare quest’anno nel giorno in cui si ricordano le gli attacchi, è forse l’uccisione del leader di Al Qaida Ayman al-Zawahri. E, come ogni anno dalla grande ferita Occidentale, ci sono in programma una serie di commemorazioni nei luoghi delle stragi

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Le commemorazioni del giorno

In giornata, il presidente Joe Biden depositerà una corona di fiori al Pentagono, dove attorno alle 9.37 dell’11/9 si schiantò un Boeing 757 dell’American Airlines. In quel devastante impatto morirono tutti i 64 passeggeri dell’aereo, inclusi i terroristi, e altre 125 persone che in quel momento si trovavano nel palazzo del dipartimento della Difesa. 

Parallelamente, la First Lady Jill Biden parteciperà invece alla cerimonia a Shanksville, in Pennsylvania, dove un altro aereo sequestrato dai terroristi, il volo 93 della United Airlines, si schiantò fallendo il suo obiettivo: forse si trattava della Casa Bianca. Anche in quello schianto ci furono vittime: tutte le 44 persone a bordo morirono. Infine la vice presidente Kamala Harris, accompagnata dal marito Doug Emhoff, sarà al memoriale di Ground Zero

Le critiche al primo cittadino di New York

A dimostrazione di quanto la memoria sia ancora vivida, ci sono le pressanti critiche che in questi giorni proprio il sindaco di New York, Eric Adams, sta ricevendo dai parenti delle vittime degli attentati per un torneo di golf femminile sponsorizzato dall’Arabia Saudita. Il torneo in questione si terrà ad ottobre nel club di Donald Trump in città.

Le richieste delle famiglie delle vittime

Le famiglie delle vittime, ma anche i cittadini in generale, chiedono a gran voce di annullare l’evento come segno di rispetto per le vittime dell’11 settembre. Di fatto, 15 dei 19 attentatori erano sauditi e, anche se formalmente non sono mai state accertate le responsabilità del governo di Riad, in tanti accusano l’Arabia Saudita di essere terreno fertile e rifugio sicuro per i terroristi. 

La risposta delle istituzioni

A tali richieste, l’ufficio del sindaco ha replicato negli scorsi giorni di non poter intervenire, in quanto si tratterebbe di una decisione presa dal predecessore Bill de Blasio e di non poter rompere il contratto con la Trump Organization per ragioni legali.  

Il tycoon, tra le altre cose, era stato già attaccato a luglio per aver ospitato un altro torneo di golf sponsorizzato dall’Arabia Saudita nel suo club di Bedminster in New Jersey. Le polemiche continuano, e molte domande intorno a quel drammatico attentato attendono ancora una risposta che stenta ad arrivare. 

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