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150 ANNI D’ITALIA: I FESTEGGIAMENTI A POMEZIA

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La pioggia ha rovinato la festa, ma solo esteriormente: l’anniversario dell’incoronazione di Vittorio Emanuele II come Re d’Italia è comunque stato vissuto dai pometini in maniera intensa. Dopo la Messa Solenne erano centinaia le persone che, sfidando la pioggia a testa in su, hanno atteso che due Vigili del Fuoco si calassero dalla Torre di Piazza Indipendenza srotolando il tricolore, mentre dal basso provenivano le note dell’Inno di Mameli suonate dalla Banda di S. Cecilia. Adulti e bambini sono rimasti emozionati dallo spettacolo della bandiera che prendeva spazio e forma, simboleggiando un’unione che dovrebbe essere sentita ogni giorno. Purtroppo non è stato possibile depositare le corone d’alloro ai piedi dei monumenti ai Caduti, a Piazza S. Benedetto ed al Parco delle Rimembranze a Pomezia, a Piazza Italia a Torvaianica, a causa della pioggia battente. Ma i festeggiamenti per l’amministrazione pometina erano iniziati ieri alle 18:00, quando durante una seduta straordinaria di Consiglio Comunale è stata ripercorsa la storia dell’Unità d’Italia, con la constatazione che, a 150 anni di distanza, l’Italia è stata fatta, ma non si può dire sempre e comunque lo stesso degli italiani, dal momento che l’orgoglio nazionale non è radicato come in altre Nazioni. Ieri sono state premiate tutte le cariche, Istituzionali e dell’associazionismo, che da sempre si battono per migliorare il territorio ed assicurare ai cittadini la tranquillità con la loro continua e costante presenza: dai Carabinieri alla Guardia di Finanza, dai Vigili del Fuoco alla Protezione Civile, dalla Polizia Locale all’Associazione ex Combattenti, passando dai Coloni e da tante altre associazioni che prestano la loro opera a Pomezia. Del Consiglio di ieri non vogliamo riportare i discorsi, seppure belli e molto sentiti, del Presidente del Consiglio Attilio Bello, del Sindaco Enrico De Fusco e di tutti i capigruppo consiliari, ma far notare due elementi: per una volta i presenti erano uniti sotto una sola bandiera, senza distinzioni di colore politico, ma, ancora una volta, non tutti erano presenti: qualche consigliere ha ritenuto non necessario partecipare, nonostante l’importante valenza simbolica dell’assise. La seduta è iniziata con un minuto di raccoglimento in segno di rispetto per le vittime del terribile tsunami in Giappone, ed è proseguita con l’intonazione degli Inni europeo ed italiano. Per quest’ultimo, l’amministrazione aveva fotocopiato il testo intero, distribuendolo ai presenti per dar modo a tutti di cantarlo fino alla fine. Il Consiglio, cerimonia di premiazione compresa, è durata un paio d’ore, nel corso delle quali abbiamo notato che, se vogliono, i consiglieri sanno anche restare seduti al loro posto, evitare di chiacchierare e di farsi i fatti loro mentre gli altri parlano, comportandosi quindi da italiani civili, che sanno rispettare gli altri: cosa che – chissà – potrebbe essere ripetuta durante le prossime riunioni, perché non ci si può sentire italiani solo una volta ogni 150 anni….\n\n

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