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ACCERTAMENTI TARSU, LA PROTESTA DEL COMITATO

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Sugli accertamenti TARSU ricevuti in questi giorni a Pomezia prende la parola anche l’ex consigliere Angelo D’Avino, presidente del Comitato D’Avino inform@, quasi in risposta a quanto esposto dall’ex assessore ai Tributi Antonio Maniscalco, attraverso un comunicato stampa. “Dopo la stangata IMU, arriva il ‘colpo di grazia’ TARSU – si legge nel documento – Non c’è tregua per i cittadini di Pomezia: dopo aver sborsato centinaia e centinaia di euro per pagare l’IMU con aliquote alle stelle (chiedere per credere a commercianti, imprenditori e titolari di studi e uffici), ecco arrivare una raffica di avvisi di pagamento (del tutto simili a delle vere cartelle di pagamento) relativi a vecchie scadenze della TARSU. La questione è piombata sui tavoli del nostro Comitato D’Avino inform@, segnalata da diversi cittadini e imprenditori. Sono avvisi o cartelle di pagamento? Il dubbio permane, anche perché le sanzioni e gli interessi calcolati sugli avvisi sono importanti e la giusta regolarizzazione delle posizioni di ciascuno sarebbe potuta – o meglio – potrebbe avvenire senza ulteriori aggravi per imprese e cittadini di Pomezia, già alle prese con le gravissime difficoltà economiche di questi tempi durissimi di crisi”. Ma D’Avino non vuole giustificare gli evasori. “Naturalmente riteniamo giusto colpire chi evade, ma non condividiamo il metodo utilizzato. Leggendo meglio gli avvisi, inoltre, balzano subito agli occhi dubbi sui criteri di assoggettabilità alla tassa: aree sovrastimate nella numerazione dei metri quadrati di pertinenza; numerose altre aree assoggettate sembra senza motivo all’imposta, come ad esempio cantine, garage, piazzali per parcheggi e di lavoro nelle sedi di imprese, oppure case disabitate o incomplete (e pertanto accatastate ma senza utenze allacciate, e quindi tassabili per l’IMU ma non per la TARSU, che tassa l’utilizzo del bene ma non il possesso). Tutti errori facilmente evitabili se gli addetti alla riscossione avessero convocato gli interessati prima di emettere gli avvisi-cartelle di pagamento. Le lunghe file di cittadini presso gli uffici di Andreani ci hanno riportato indietro nel tempo, agli infausti anni delle code agli sportelli di ASER; ma l’Amministrazione Comunale – ormai uscente – non aveva fieramente sostenuto la capacità ‘autonoma’ del Comune per operare la riscossione dei tributi? Alcuni cittadini dicono che negli uffici di Andreani fortunatamente ci sono coscienziosi operatori che rettificano i vistosi errori e consentono rateizzazioni meno vessatorie, ma non possono cancellare sanzioni e interessi che a nostro avviso potevano essere risparmiate a cittadini e imprenditori”.

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