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AIAZZONE – EMMELUNGA, LE NOVITA’

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Non si tratta certo di una vittoria, ma qualche spiraglio di speranza per i lavoratori Aiazzone – Emmelunga forse c’è. Ieri pomeriggio si è infatti svolto, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un tavolo di concertazione tra l’amministratore delegato dell’azienda, dott. Gallo, la rappresentante del Ministero, dott.ssa Di Maio ed i rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali di categoria. L’incontro era mirato a trovare una soluzione per far sì che i lavoratori, oltre a recuperare gli stipendi arretrati, possano guardare con fiducia al futuro, con la garanzia di salvaguardare il posto di lavoro. A spiegare come sono andate le cose Francesca Gentile, segretaria generale della Filcams-Cgil. “La soluzione sembrava essere stata individuata con l’amministrazione controllata della Panmedia, la società che ha rilevato i marchi Aiazzone ed Emmelunga, ma tale ipotesi è subito naufragata, perché la Panmedia non possiede i requisiti necessari, che richiedono almeno un anno di dipendenza presso la stessa azienda”. La società è infatti subentrata alla B&S solo il 1° agosto, quindi le parti hanno cercato una soluzione alternativa che permetta il traghettamento dei dipendenti almeno fino al 31 luglio prossimo. Dopo aver discusso ed esaminato tutti i vari aspetti del problema, si è arrivati alla conclusione che l’unico modo per salvaguardare i dipendenti è il ricorso alla cassa integrazione fino al momento in cui si potrà procedere con l’amministrazione controllata. Al momento, sul territorio nazionale, ci sono 230 dipendenti Panmedia che usufruiscono della Cassa Integrazione, ma per ristrutturazioni delle sedi in cui lavoravano. Adesso, invece, la richiesta verrà fatta per crisi aziendale e coinvolgerà tutto il personale, circa 830 persone. Durante l’incontro sono state sottoposte all’attenzione della dott.ssa Di Maio e dell’AD Gallo anche le problematiche dei clienti, sotto due aspetti: il primo riguarda la consegna della merce, che non è mai stata recapitata ai malcapitati. Si tratta di oltre 10.000 situazioni aperte, la maggior parte delle quali riguardano clienti che hanno fatto ricorso ai finanziamenti proposti da Aiazzone e che quindi si ritrovano a pagare rate alla Fiditalia per mobili che non hanno mai visto. L’azienda ha garantito che si sta muovendo per far sì che i fornitori vengano pagati in modo che la merce possa essere consegnata ai clienti, ma questa soluzione era già stata più volte annunciata, anche attraverso la TV nazionale, dal dott. Gallo, senza però ottemperare a quanto promesso.\n\nLa seconda questione riguarda l’incolumità fisica dei lavoratori, che spesso vengono attaccati fisicamente dai clienti arrabbiati: proprio questa mattina alcuni cittadini inferociti hanno tentato di forzare l’entrata, “bistrattando” i lavoratori. Per risolvere questo aspetto l’azienda ha deciso di far chiudere al più presto tutti i punti vendita, in modo da non far entrare in contatto i clienti con i venditori.\n\nIntanto domani i lavoratori, che nel frattempo continuano il presidio nel mobilificio di Via Pontina, hanno deciso di effettuare un sit in davanti all’hotel Selene, alle ore 12:00. a quell’ora,  infatti, sarà presente l’assessore regionale al Lavoro Mariella Zezza, che verrà a Pomezia per discutere la situazione dei lavoratori della Di.Ma. Costruzioni, altra azienda in crisi profonda.

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