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AIAZZONE, INTERVIENE L’ANTITRUST A FAVORE DEI CONSUMATORI

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L’Antitrust, su segnalazione dell’Associazione consumatori A.E.C.I., ha deciso di verificare eventuali pratiche scorrette a danno dei consumatori da parte dei titolari dei marchi Aiazzone ed Emmelunga. “Dopo numerose segnalazioni e mesi di attesa – spiegano i respondabili dell’Associazione Europea Consumatori Indipendenti – finalmente l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comunicato l’avvio del procedimento nei confronti di B.&S. SpA e Panmedia SpA per verificare le ipotesi di violazione del Codice del Consumo e del Regolamento dell’Antitrust”. Ma quali sono le ipotesi di violazione che l’Antitrust sta verificando?\n\n“Si tratta di difformità tra gli sconti pubblicizzati e quelli praticati. L’antitrust sta inoltre controllando se la campagna pubblicitaria “5 anni senza interessi” fosse reale e se i tempi di consegna della merce acquistata fossero quelli pubblicizzati sul sito. Si sta inoltre lavorando sulla mancata risoluzione dei contratti e sulla restituzione caparra confirmatoria, oltre che sulla mancata prestazione della garanzia legale sui prodotti venduti. L’Antitrust sta quindi verificando alcune ipotesi di scorrettezza delle pratiche commerciali adottate sullo sconto praticato sui prodotti, sulle condizioni di finanziamento e i tempi di consegna, sugli ostacoli alla risoluzione del contratto e restituzione della caparra e sulla mancata prestazione della garanzia legale di conformità”. Ma vediamo cosa è successo alle migliaia di ignari acquirenti che da oltre un anno hanno acquistato mobili presso uno dei punti vendita AIAZZONE o EMMELUNGA, di proprietà delle società HOLDING DELL’ARREDO S.p.A., B. & S. S.p.A. e/o gestiti da PANMEDIA S.p.A. (giusto contratto affitto ramo di azienda dal 1 agosto 2010).\n\nIn tutti i casi sono state versate le regolari caparre o acconti (nell’ordine del 30%), in molti altri sono stati sottoscritti contratti di finanziamento per il pagamento del saldo, dove in tutti i casi sottoposti all’associazione consumatori la Finanziaria coinvolta è la Fiditalia.\n\nA oggi, Holding dell’Arredo S.p.A. è fallita, B. & S. S.p.A. ha fatto una proposta di concordato preventivo verso i creditori del 7,49%. Per quanto riguarda Panmedia SpA, l’amministratore Giuseppe Gallo – insieme a Renato Semeraro e Gianmauro Borsano di B.&S. SpA – è agli arresti.\n\n“Tutte e tre le Aziende comunque – ribadiscono dall’A.E.C.I. – hanno tranquillamente agito e sottratto soldi ai consumatori, che a oggi hanno pagato per merce che non hanno ricevuto e non sappiamo se mai riceveranno. Le società HOLDING DELL’ARREDO SpA/B&S SpA/PANMEDIA SpA hanno continuato a far sottoscrivere contratti, per i quali – nel caso di finanziamenti – veniva utilizzata in via esclusiva de facto Fiditalia. Noi abbiamo fin da subito messo a conoscenza di quanto stava accadendo sia l’Autorità per il Controllo della Concorrenza e del Mercato e diverse Procure della Repubblica. Contemporaneamente abbiamo continuato a cercare di risolvere le diverse situazione sottoposte dai consumatori seguiti per risolvere i contratti non adempiuti e restituire le somme versate in anticipo. Nel caso della finanziaria Fiditalia A.E.C.I. ha ottenuto il blocco del pagamento delle rate, e, in molti casi, lo storno e la restituzione delle rate pagate”.\n\nE adesso?\n\n“Confidiamo nelle indagini delle Procure, della Guardia di Finanza ed ora anche dell’Antitrust e proseguiamo la battaglia per il risarcimento di tutti i consumatori. Macchine, immobili, barche e tutte le proprietà dei vari Borsano, Semeraro e Gallo potranno essere ottime risorse per la restituzione dei soldi a chi ha pagato e non si è visto consegnare merce. Nel caso si fosse attivato un finanziamento, ricordiamo di continuare a pagare le rate e a rivolgersi ad A.E.C.I. per chiedere informazioni su come agire per ottenere il blocco delle rate e il successivo storno del finanziamento”.

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