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ARDEA: ASSISTENTI SCUOLABUS DI NUOVO IN PIAZZA PER PROTESTA

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scuolabusAssistenti degli scuolabus di nuovo in stato di agitazione, ad Ardea. Le lavoratrici hanno deciso di scendere in piazza per manifestare i disagi che da tempo cercano di portare all’attenzione della ditta e dell’Amministrazione comunale. “Dopo varie assemblee tenute con le dipendenti che prestano il servizio di accompagnatrici scolastiche  e visto l’indifferenza totale di chi deve dare delle risposte su argomenti precisi, lunedì 2 dicembre saremo in piazza per un’assemblea pubblica – ha spiegato Maurizio Acquaviva, del sindacato USB di Latina – Lo stato di agitazione delle lavoratrici è ormai iniziato proprio a causa dell’indifferenza verso i problemi delle dipendenti. Adesso verranno messe in campo tutte quelle azioni, preventivamente concordate con le lavoratrici, atte ad eliminare tutti quegli ostacoli che calpestano i diritti e la dignità delle lavoratrici. Per il momento abbiamo indetto un’assemblea fuori l’orario di lavoro, dalle 10 alle 12, di fronte al Comune di Ardea, per non aggravare di più la situazione economica delle lavoratrici”. I problemi riguardano gli aspetti contrattuali dell’appalto e le incongruenze in busta paga. “Quello che ci sconcerta è l’aver sentito da persone sconosciute – ha proseguito Acquaviva – che le lavoratrici operanti per la società Help sc come assistenti scuolabus non parteciperanno all’assemblea pubblica organizzata per lunedì: queste persone sostenevano che chi parteciperà all’assemblea sarà, a fine dicembre, licenziato!
Noi non crediamo a queste voci di piazza, noi le conosciamo bene queste lavoratrici, sono donne, sono madri. E perché allora minacciare di licenziamento delle madri di famiglia che con fatica sudano un misero stipendio per portare avanti la propria famiglia? Madri anche monoreddito, con sulle spalle enormi problemi sociali!”.
“Durante le assemblee sindacali fatte – ha concluso il sindacalista – l’ ultima tenuta lunedì scorso, è emersa la volontà delle lavoratrici di iniziare una protesta, in quanto ancora ad oggi non abbiamo ricevuto riscontro da nessuno ai quesiti posti, su aspetti contrattuali, retribuitivi e contributivi, presenti e passati. Certo è che se venissero meno le lavoratrici all’assemblea pubblica indetta, allora le voci di piazza potrebbero avere un fondamento! Intimidazioni fatte a delle donne, che si andrebbero a collocare a ridosso del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne e che aumenterebbe anche i nostri sospetti sulle possibili irregolarità dell’appalto pubblico. Noi comunque saremo presenti e denunceremo pubblicamente quanto riscontrato”.

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