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ARDEA, CROLLA L’INTONACO DEL PALAZZO COMUNALE

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Segno premonitore o semplice coincidenza? Venerdì, poco prima dell’inizio del consiglio comunale che ha segnato la fine della compattezza della maggioranza, sono crollati alcuni pezzi dal cornicione del municipio di Ardea, dove immediatamente è stato transennato l’ingresso. Mentre alla Pineta dei Liberti il sindaco Luca Di Fiori perdeva quattro importanti consiglieri sulla mozione presentata dall’opposizione riguardo l’affidamento all’Aipa della riscossione dei tributi, in via Garibaldi la casa comunale perdeva tegole e parti di intonaco. Sul posto i vigili del fuoco di Pomezia, che per sicurezza hanno transennato l’intera area e le scale d’accesso al Comune, onde evitare danni alle persone e cose. Sono intervenuti anche gli agenti della polizia municipale ed i tecnici dell’ufficio lavori pubblici e autoparco, che hanno predisposto lo sbarramento ed indicato il nuovo ingresso. Quanto accaduto sembra un triste presagio, che lascia immaginare Ardea come un paese a pezzi, con edifici pubblici malridotti per mancanza di manutenzione, con locali o parti di essi inaccessibili ed inagibili, non a norma e spesso fatiscenti, dove i servizi igienici risalgono al dopoguerra. Eppure in molte di queste strutture si pagano lauti affitti, così come di recente fattura ove si pagano fatture per l’affitto, mentre altri edifici sempre in locazione, ma magari in perfette condizioni, restano chiusi. Una situazione, quella degli edifici comunali, che grida vendetta, non fosse altro per il denaro che i contribuenti continuano a pagare. Opere edilizie ultimate e non utilizzate, manufatti – vedi aula consiliare o museo archeologico inaugurato tre volte ed ancora chiuso e senza nulla all’interno – per i quali nessun consigliere comunale presenta interrogazioni. La chiusura dell’ingresso principale della casa comunale avrà come conseguenza l’impossibilità di utilizzo, almeno fino al completamento delle opere di ripristino, della sala in cui si svolgono le commissioni consiliari, stanza che diventa un corridoio attraversato da quanti vogliono entrare o uscire dal municipio. Guardando bene la struttura del Comune, si nota anche che le norme riguardanti l’antincendio o l’abbattimento delle barriere architettoniche non sono rispettate. Molti sperano che i lavori che adesso diventano obbligatori a causa del parziale crollo del cornicione, possano essere effettuati anche per mettere a norma quanto la legge prevede specialmente per gli edifici di pubblico accesso. Fortunatamente nel momento in cui cadevano in strada i calcinacci e le tegole nessuno transitava nei pressi del Comune. Sembra che già da domani verrà interessata una ditta per mettere in sicurezza la struttura che ospita il Municipio, ma, visto che l’approvazione del bilancio è saltata, ci chiediamo se i soldi necessari alle riparazioni siano disponibili.

Luigi Centore

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