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Ardea, impianto biogas: contraria la commissione urbanistica, assente la commissione ambiente

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È un parere contrario alla realizzazione dell’impianto a biogas quello espresso oggi dalla commissione urbanistica. Soddisfatti i cittadini anche se la decisione definitiva si prenderà solo il prossimo 30 Ottobre.

Riunione congiunta delle commissioni urbanistica ed ambiente oggi ad Ardea per discutere del nuovo insediamento industriale proposto da Suvenergy di Livorno per la realizzazione di un impianto di produzione di biogas da scarti della produzione agricola.

A distanza di oltre sei mesi dalla presentazione del progetto che per sua natura richiede un iter autorizzativo semplificato, finalmente la “politica” si fa partecipe delle preoccupazioni dei cittadini, ormai prossimi alla rivolta popolare se non si concretizzeranno al più presto segnali importanti e rassicuranti; già nella riunione esplorativa tenutasi dalla sola commissione urbanistica erano emersi chiari i segnali di contrarietà alla realizzazione dell’impianto. Oggi, con la concomitanza della presenza dei consiglieri della commissione ambiente si sarebbe dovuta convenire una risoluzione da portare in Consiglio comunale volta ad approvare una serie di restrizioni da inserire nell’attuale regolamento edilizio che possano arginare il preoccupante insorgere nel territorio di Ardea di iniziative come questa.
I cittadini si sentono direttamente coinvolti e temono rischi per la loro salute memori di quanto è accaduto di recente alla Nuova Florida dove un impianto, seppur considerevolmente più piccolo, sta creando non pochi disagi ai residenti. Di recente oltre 120 di loro si sono costituiti parte lesa nel procedimento penale che è stato aperto presso il tribunale di Velletri nei confronti della società che gestisce l’impianto a seguito delle indagini condotte dalla locale Capitaneria di Porto.
La sensibilità all’argomento dimostrato in commissione urbanistica non ha trovato lo stesso interesse nei membri della commissione ambiente – nessuno di loro si è presentato come pure non si sono presentati gli assessori Orakian e Matricardi. Specie di quest’ultimo, delusi, hanno sottolineato l’assenza i numerosi cittadini presenti alla riunione pubblica.
Decisa la conduzione del presidente Quartuccio che ha comunque validato l’adunata per la commissione urbanistica. Non si è arrivati ad una conclusione vera e propria ma dalla commissione è scaturito un segnale importantissimo: è stato dato incarico all’ufficio tecnico di inserire al più presto nel vigente regolamento edilizio una norma che indichi per gli impianti in genere di trattamento di biomasse o scarti organici una fascia di rispetto minima dai centri abitati; le indicazioni della commissione sono state di 500 metri dalle abitazioni e 1000 dagli edifici pubblici, scuole o strutture sanitarie.
Su queste indicazioni, che verranno tuttavia sottoposte all’approvazione di una ulteriore riunione di commissione, si conta di arrivare al 30 Ottobre, data fissata per la riunione risolutiva della conferenza di servizi, con un parere negativo espresso dagli uffici del settore urbanistico.
La vicenda non potrebbe ritenersi conclusa neppure in questo modo perché c’è da aspettarsi un ricorso al TAR da parte dell’azienda proponente ma l’azione è da ritenersi obbligata. È inaccettabile il solo pensiero di deturpare il paesaggio agricolo di Tor di Bruno per realizzare un impianto che porterebbe solo grandi disagi e nessun vantaggio ai residenti che vedrebbero passare nel loro quartiere oltre 300 tonnellate al giorno di maleodoranti scarti organici da depositare sotto le loro finestre delle loro case.
Mario Savarese

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