Home » Pomezia » Comune di Pomezia » ARRESTI PER CORRUZIONE, SCARCERATA LA DIRIGENTE FERRAZZANO

ARRESTI PER CORRUZIONE, SCARCERATA LA DIRIGENTE FERRAZZANO

Pubblicato il

E’ di nuovo una donna libera a tutti gli effetti, l’architetto Anna Ferrazzano, alla quale, da ieri sera , sono stati revocati dal Tribunale del Riesame gli arresti domiciliari. La misura cautelativa resta invece per gli altri quattro indagati, il tecnico dell’ufficio urbanistica Domenico Consalvo, i due geometri Luciano Gatto e Danilo Chiarelli ed il costruttore romano Roberto Luccarini. La notizia è stata diffusa dai legali della dirigente del Comune di Pomezia e consigliere comunale del Comune di Nettuno, gli avvocati  Domenico Naccari e Ciro Palumbo. “La nostra richiesta di scarcerazione è stata accolta dai Giudici del Riesame – spiegano i difensori – Questo va chiaramente ad indicare che le nostre motivazioni sono state giudicate corrette: il provvedimento è il primo tassello per dimostrare l’innocenza della nostra assistita”. Ma quali sono le motivazioni fornite dai Giudici? “Ancora non le abbiamo: il dispositivo che determina la scarcerazione è di ieri sera, ma allo stato attuale siamo in possesso solo di quello. Le motivazioni saranno rese note tra qualche giorno. Noi le attendiamo per verificare l’iter logico-giuridico della scarcerazione”. Quali saranno le vostre mosse nel frattempo? “Abbiamo già richiesto una consulenza tecnica per verificare l’intero operato dell’architetto Ferrazzano, per vedere se ci sono state irregolarità. Noi siamo certi che tutto sia avvenuto nel pieno della legalità. In ogni caso, relativamente al reato di corruzione, siamo sicuri che non ci sia stata alcuna accettazione da parte della Dirigente. Abbiamo atteso l’esprimersi della  Magistratura prima di esprimere un qualsiasi commento sulla vicenda, proprio perché, convinti dell’innocenza della nostra assistita, abbiamo pienamente fiducia nell’operato dei Giudici”. Quali saranno le vostre mosse per quanto riguardà l’attività lavorativa dell’architetto Ferrazzano?  “Chiederemo l’immediato reintegro sul posto di lavoro, nelle stesse mansioni che ricopriva prima di questa incresciosa vicenda. Del resto la sospensiva era subordinata all’arresto, condizione che non è più in essere”.

Impostazioni privacy