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ATTIVITÀ COMMERCIALI ALLE SALZARE: TUTTO REGOLARE? SÌ, NO, FORSE…

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Riunione alle SalzareSi è conclusa con tanto scetticismo, ma altrettanta pacatezza e nel massimo rispetto dei ruoli da parte degli intervenuti la riunione organizzata dall’assessore all’urbanistica e attività produttive che ha visto come relatori i dirigenti dei due settori, rispettivamente l’Arch. Luca Scarpolini e il Dott. Cosimo Mazzone, i quali hanno spiegato come possa essere possibile presentare, da parte dei tecnici, la giusta documentazione per ottenere l’agibilità commerciale anche su manufatto per il momento non regolarizzato e non regolarizzabile come quelli insistenti sui 706 ettari delle Salzare. Con molta soddisfazione dei possessori di locali siti nella zona degli usi civici, grazie alla presentazione della documentazione di richiesta dell’agibilità commerciale, queste potranno continuare a restare aperte, e nel contempo potranno aprire anche tutti gli altri locali precedentemente fatti chiudere, purché presentino all’ufficio commercio le relazioni dei tecnici relative all’agibilità commerciale. Il tecnico dovrà inoltre dichiarare che per il manufatto sia già stata presentata richiesta la domanda di condono edilizio, specificando a quale ci si riferisce (47/85 – 724/94 – 326/03), e dovranno denunciare se nel frattempo sono stati commessi altri abusi. Ci si chiede allora: se sì, l’ufficio ricevente informerà la polizia municipale? E quali saranno le conseguenze del caso? I tecnici dovranno inoltre dichiarare se ci sono vincoli e quali. I possessori delle attività commerciali potranno effettuare normale manutenzione ordinaria, qui c’è da chiedersi: come è possibile, se non si è potuto affrancare l’uso civico? Ardea ancora una volta fa storia. Al dirigente all’urbanistica è stato chiesto perché non rilascia almeno un permesso a costruire in sanatoria in quell’area. “Non siamo qui per fare delle sfide”, ha risposto. Indubbiamente il dirigente ben sa che su quei terreni non è possibile, almeno per il momento, rilasciare alcun permesso a costruire in sanatoria o realizzare qualsivoglia struttura, pur avendo presentato la domanda di condono edilizio, per di più non regolarizzata. Al Dott. Mazzone è invece stato chiesto cosa farà all’arrivo di relazioni dei tecnici  ove si evince che il locale ha in itinere una domanda di condono. “Verranno inviate all’ufficio urbanistica, che ci comunicherà la posizione urbanistica dello stabile: se non è sanabile o ha in essere ordinanze di demolizione, di ripristino dei luoghi o abusi, si revocherà il tutto anche se ne frattempo è stato rilasciata licenza commerciale, mentre se le risposte arriveranno entro i trenta giorni si invierà un diniego”. Perché arrivare a far spendere soldi ai cittadini e magari mettere in crisi i tecnici che già nella totalità non intendono procedere a nessuna attività professionale su quei manufatti? E non parliamo solo di semplici tecnici, ma anche del geometra e consigliere comunale Alberto Montesi. A quanto pare, ad Ardea un manufatto non regolarizzato urbanisticamente può essere messo al pari di quelli regolarizzati. Non sarebbe il caso pubblicizzare quanto deciso con circolari esplicative, anziché presentare il modulo tanto contestato? Tante sono le domande che dovranno porsi non soltanto gli ufficiali della municipale presenti in aula, ma tutti quei consiglieri tecnici che hanno presenziato alla riunione, oltre ovviamente al sindaco, anche lui presente tra il pubblico. Speriamo abbiano ragione i due dirigenti, non tanto per loro, quanto per i cittadini che vedrebbero risolto il loro quarantennale problema. Sempre che, nel frattempo, qualche solerte magistrato non ci metta lo “zampino” per dare una sua conclusione alla questione.

Luigi Centore

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