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ATTO INCENDIARIO AD ARDEA, PARLA LA VITTIMA

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AUTO GIUSTINIE’ amareggiato, l’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Tor San Lorenzo, Walter Giustini, vittima questa notte di un atto intimidatorio. “In attesa del morto le Istituzioni fanno ancora orecchie da mercante sulla tragica situazione criminale di Ardea – ha dichiarato questa mattina – Segnalazioni su segnalazioni inviate alle Autorità Nazionali e periferiche circa la recrudescenza malavitosa nella città rutula non ha sortito alcun effetto. Oramai si vive nella rassegnazione e nella disperazione a causa dell’abbandono più totale del territorio da parte di chi è pagato per mettere un freno a tutto ciò”. “Dopo le auto incendiate a giornalisti e amministratori non poteva mancare quella di un esponente delle Forze dell’Ordine, seppur in pensione, che ha OSATO denunciare – ha proseguito Giustini – E’ toccato a me questa notte, quando ignoti (spero ancora per poco) su incarico di altri ignoti (spero ancora per poco anche per loro), alle 03,30 circa hanno pensato bene di farmi entrare nell’elenco delle vittime. La prenderò come una medaglia al valore, perché si colpisce solo chi si teme. In modo vigliacco, senza mai metterci la faccia, delinquenti della peggior risma “pareggiano i conti” di notte in maniera infame poiché non hanno il coraggio di affrontare a viso aperto i loro contendenti”. Giustini dà un nome ben preciso a quanto accaduto. “Questo la dice lunga sul clima di terrore che stiamo vivendo ad Ardea. E’ mafia! Non si è mafiosi solo se si appartiene ai sodalizi storici quali COSA NOSTRA, CAMORRA, N’DRANGHETA o altro, si è mafiosi per i comportamenti mafiosi. Il Codice penale punisce l’azione e non l’appartenenza e ad Ardea quei comportamenti ci sono tutti”. L’ex carabiniere si rivolge poi alle Istituzioni. “Faccio un accorato appello al Prefetto di Roma affinché prenda immediate ed urgenti iniziative al fine di scongiurare tutto ciò poiché non può più far finta di ignorare ciò che gli è stato prospettato da tempo. Ricordo dell’Intervento del Presidente del Senato Dott. Grasso in occasione dell’incendio delle tre auto in pochi giorni ai danni del giornalista Luigi Centore che come è evidente anche questo è rimasto nel limbo. Stato, dove sei?

Ti ho servito per circa 30 anni e mi hai tradito! Una volta, ricordo, che quando si colpiva un esponente dello Stato si dava immediatamente una dimostrazione di forza ma oramai è preistoria. Ricevere la solidarietà da parte di numerosi cittadini mi ha fatto piacere, ma non ricevere una telefonata da parte di chi ho servito tanti anni mi ha tolto ogni dubbio su in quali mani siamo!!! Ad Ardea si cerca di ridurre le persone al silenzio con le intimidazioni, la violenza, la minaccia e con le complicità e le connivenze e tutto tace! Sig. Prefetto, si tenga pronto, forse a breve dovrà venire ad Ardea a consolare qualche vedova o qualche orfano!”.

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