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Aumento costo assistenza domiciliare ad Ardea, Tamanti: “Come mettere in ginocchio i servizi”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Barbara Tamanti, dell’associazione “Donne di Ardea” in merito all’assistenza ai disabili.
“Non che Ardea possa dire di vantare un passato di ottime amministrazioni, specialmente negli anni più recenti, ma sicuramente quello che la cittadinanza ha dovuto vedere e scontare con l’era Di Fiori non ha eguali negli annuali della sua storia.
Si, perché complice certo la “grande crisi economica” che ha messo all’angolo molti Comuni, ad Ardea si sublima la cattiva gestione amministrativa del pressapochismo, inadeguatezza e non ultimo la malafede politica.
Un gruppo dirigente immobile, ostaggio di se stesso e risposte al territorio…zero.
Anni di lotte e di attese ci hanno tolto anche quel poco che la città aveva conquistato, un consultorio, anch’esso nel limbo dei dannati eterni litiganti, incapaci di scindere tra il bene comune e i reali bisogni della città.
Il settore sociale al solito paga le spese più alte, assistiamo così a uno scempio vero e proprio, per mancanza di fondi (e di bilancio), impossibilitati a far progetti, l’abbandono delle richieste di assistenze fa strike, e non per mancanza di bisogno, ma perché il Comune in eterna bolletta sceglie la compartecipazione economica degli assistiti, e fin qui nulla di da dire, ma se il contributo economico richiesto dall’ente è pari al costo d’appalto che lo stesso versa alla ditta appaltatrice, è evidente che prima o dopo la bomba esploderà, anche perché affidare un servizio e poi mettere gli utenti in condizioni di rinunciare potrebbe far sorgere “problemi” da parte di chi questo servizio lo eroga, legittimato da bando.
Ma Ardea è avvezza a denunce, ricorsi, querele e quant’altro… Ardea della casta, la cittadinanza, no e non vorremmo assistere all’ennesima beffa.
Intanto i nostri eroi si dicono al lavoro per tamponare i difetti burocratici del governo centrale che ha inserito nell’Isee ogni piccolo introito familiare, e l’Isee resta l’unica unità di misura per un Comune, facendo schizzare così in alto della graduatoria di reddito tutte le categorie, anche gli anziani che di sola pensione vivono, pertanto il costo del servizio raggiunge cifre francamente surreali.
E nessuno tra le grandi menti si siede e cerca di trovare il modo di salvare questa città preda del lassismo e incuria.
Nessuno tra gli eletti (a furor di popolo) ha mostrato la più minima capacità, competenza o buona volontà, tanto che viene da chiedersi come mai hanno fatto carte false pur di guadagnarsi quel posticino in consiglio, elargendo promesse e pacche sulle spalle…. mentre le assistenze si decimano, per scelta forzata degli utenti…. chissà se sapevano cosa facevano, e soprattutto chissà se intendono ripresentare le loro belle facce rassicuranti alle prossime elezioni comunali.
Anche un bambino capirebbe che nessuno tra questi e loro sigle di riferimento, meritano più la fiducia dei contribuenti”.

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