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BUON COMPLEANNO POMEZIA

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E’ durato quasi due ore il Consiglio comunale straordinario dedicato alle celebrazioni del 74° anniversario della fondazione di Pomezia (25 aprile 1938 – 25 aprile 2012). A portare i saluti del Sindaco Enrico De Fusco e del vice Sindaco Massimiliano Cruciani, entrambi assenti per motivi di salute, l’Assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione e Politiche Sociali Rosaria Del Buono, che ha invitato i giovani cittadini a partecipare alla vita politica di Pomezia. Ad omaggiare la città il Sindaco di Ardea Carlo Eufemi e l’Assessore Luigi Bonadonna del Comune di Aprilia, oltre alle Autorità militari, civili ed ecclesiastiche del territorio. Per l’occasione la professoressa Daniela De Angelis ha presentato uno dei suoi 18 libri sulla città, “Arte sacra a Pomezia”, illustrazione delle opere artistiche realizzate nel 1939 nella chiesa di San Benedetto in piazza Indipendenza. Sono infine intervenuti il Presidente del Consiglio Paolo Ruffini, il capogruppo del Pd Fabio Mirimich, il capogruppo di Forza Pomezia Omero Schiumarini, il consigliere dell’Idv Fabrizio De Lorenzi, i capogruppo del Pdl Luigi Celori, dell’Udc Maria Rotonda Russo, del Fli-Terzo Polo Giorgio Puggioni, di Sel Mario Borgo Caratti e del Movimento Cinque Stelle Fabio Fucci, che ha chiuso il consiglio con un intervento che riportiamo per l’originalità dello stesso.

“Sono onorato di partecipare a questa ricorrenza in veste di consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e portavoce dei cittadini. Se penso a 74 anni, visto che io ne ho 33, mi viene da associarli a mia nonna. E quindi parlerò a Pomezia come a parlerei a mia nonna. “Cara nonna Pomezia, domani saranno passati 74 anni dalla tua fondazione. Sei invecchiata, è vero, ne hai viste tante e le delusioni hanno lasciato rughe profonde sul tuo viso. Hai visto passare grandi avvenimenti storici come la guerra, la ricostruzione post-bellica, la crescita della Repubblica, la stagione delle grandi lotte sociali, l’espansione del capitalismo, la globalizzazione e tanti altri. In gioventù i tuoi figli ti hanno vista, nel tuo pieno splendore, integrata con l’ecosistema senza comprometterne irrimediabilmente gli equilibri. Il mare, la terra, l’aria sono elementi in cui hai vissuto serenamente per alcuni anni. Sei stata tradita, però, da alcuni dei tuoi stessi figli, che hanno rotto quel rapporto pacifico con la natura sfruttando oltre ogni ragionevole limite le risorse che ti hanno per tanti anni accompagnata. Lo spazio vitale ti è stato sottratto di anno in anno ed il cemento ti sta soffocando, provocandoti una seria malattia. Alcuni dei tuoi figli non riescono ad accudirti lasciandoti vivere nella sporcizia, tra i rifiuti che loro stessi non gestiscono in modo adeguato. Ti ricordi quando, ancora bambina, quasi non producevi rifiuti? Riutilizzavi tutto ciò che potevi e dagli scarti producevi fertilizzante naturale. Oggi assisti inerme alle difficoltà economiche di tanti dei tuoi figli e dei tuoi nipoti. Per loro rappresenti una base solida per vivere relazioni sociali, è vero, ma oggi puoi offrire loro poco, ancora una volta anche a causa di chi ti ha tradita sperperando le preziose risorse di cui disponevi. Hai conosciuto, anche tramite recenti avvenimenti, pagine tristi come le vicende giudiziarie legate a storie di corruzione che hanno minato, e continuano a minare, la fiducia di chi accogli. Sei malata, è vero, ma tanti dei tuoi mali sono causati dai dispiaceri di chi ti ha tradita; figli che, fingendo di dimostrarti affetto ti hanno avvelenata fiaccando le tue preziose riserve. Noi però abbiamo speranza. Abbiamo speranza di vederti guarita dai mali che ti affliggono. Noi figli e nipoti tuoi siamo in tanti e desideriamo rivederti in piedi e tornare allo splendore che ti è stato sottratto. Solo così potrai continuare ad accoglierci affettuosamente, vedere crescere serenamente le nuove generazioni ed assicurare loro un futuro dignitoso. Cara nonna Pomezia, io e tanti altri figli e nipoti tuoi ti vogliamo bene, cercheremo di proteggerti dalle aggressioni e ci impegneremo ad accudirti per preservare la tua bellezza”.

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