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Canapa: alleata o nemica?

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Da qualche tempo la rivendita della – e di prodotti a base di – canapa è stata legalizzata, creando un divario tra chi ha ben accolto la notizia, e chi ne prende le distanze, pensando di avere di fronte una droga – seppur leggera. Ma di cosa si tratta realmente?

Non fare di tutta l’erba un fascio – Dolci, tè, caramelle, ma anche olii e prodotti di cosmesi, sono tutti composti – in percentuali più o meno alte – da canapa sativa. Ebbene sì, la stessa canapa che – mediante processi di essicazione – dà origine alla marijuana. Ma come è possibile allora che sia legale acquistare, in apposite boutique, questa fatidica erba della discordia?
Lo abbiamo chiesto al personale de “L’Erba del Vicino”canapa shop di Centocelle, in via degli Aceri, 75/D – che ci ha aiutato a fare chiarezza sulla questione.

THC e CBC – Innanzitutto bisogna fare una precisazione: le infiorescenze  in vendita nello store non sono le stesse sostanze “sballanti” che si possono acquistare nel mercato illegale. Questo perché le sostanze in questione contengono un basso livello di THC ­– una molecola psicoattiva che, legandosi ai recettori nervosi, può modificare il comportamento o la percezione di chi la assume – inferiore, cioè, allo 0.2% (nettamente minore rispetto al 9-10% che si riscontra nella marijuana).
«Non avendo effetti psicotropi, la canapa sativa non va ad alterare la coscienza di chi la assume. Essendo però ricca di CBC –un metabolita non psicoattivo  – ha un effetto rilassante per corpo e mente, è un valido aiuto contro l’insonnia e contro lievi dolori infiammatori» ci spiega Davide, aggiungendo che «parecchi studi hanno dimostrato che aiuta in casi di depressione, ansia e stati simili».

Perché la rivendita è legale – «
La rivendita è possibile nei parametri già citati, inoltre le infiorescenze vengono commercializzate come prodotto tecnico, ovvero da laboratorio – per studi e simili. La combustione – fumarla, quindi – ancora non è stata legalizzata. Per questo non si parla di coffee shop ma di canapa shop. È ovvio che, una volta acquistata, ognuno può farne l’uso che vuole, ma è bene ribadire che non è questo il suo fine principale».

Canapa: una scelta greenSi è da poco conclusa la fiera Canapa Mundi, svolta a Roma a metà febbraio; a “L’Erba del Vicinone parlano così: «Confronto alle precedenti edizioni, quest’anno la proposta è stata molto più varia e diversificata. Molte le novità, tutte Made in Italy e prevalentemente biologiche. Sono state presentate più di duecento varietà di infiorescenze diverse, ma devo dire che non sono state le uniche protagoniste. La canapa, infatti, ha conquistato anche il settore alimentare: vari tipi di vino, di birra – appartenendo alla stessa famiglia del luppolo, vengono utilizzati entrambi per birre artigianali – e soprattutto farina e pasta. Queste ultime, essendo particolarmente ricche di proteine e fibre naturali, rappresentano una valida alternativa per chi segue uno stile di vita vegano o vegetariano».

La risposta del mercato – «La clientela è varia, ma è difficile conquistare i giovanissimi. Spesso ricercano quello sballo che i nostri prodotti non danno. Qualche curioso la prova, ma il più delle volte rimane deluso» ci spiegano a “L’Erba del Vicino”. «Diciamo che l’età media degli acquirenti va dai 28 anni in su. Sono gli stessi che da ragazzini hanno provato la cannabis, e nelle infiorescenze di canapa hanno trovato un giusto sostituto. A parte queste, poi, c’è una grande varierà di altri prodotti che si vendono molto bene. Chi ha provato le creme per il corpo o i prodotti di cosmesi in generale ne è rimasto soddisfatto: questo grazie alle proprietà nutrienti del seme di canapa, il cui olio – tra l’altro – è ricco di vitamina e». E sebbene catturare l’attenzione della nuova generazione sia un’impresa ardua, ancor più difficoltoso è convincere gli agées. «Parecchi sono scettici, o giudicano la canapa una droga. Fargli cambiare idea non è facile, eppure con qualcuno ci siamo riusciti!».

Ancora molti i pregiudizi, quindi, verso qualcosa che siamo abituati a giudicare come nocivo, e quindi sbagliato. Eppure questo mercato è in continuo sviluppo, conquistando anche i più scettici grazie alle mille proprietà benefiche dei derivati di questa pianta.
«Se si riuscisse, pian piano, a eliminare del tutto il mercato illegale – o almeno a diminuirlo – delle sostanze stupefacenti sarebbe un grande passo in avanti» concludono i ragazzi del canapa shop. «Sarebbe un vantaggio per tutti: chi ne usufruisce non va incontro a effetti collaterali, può condurre uno stile di vita sano, con un’alimentazione etica, e prendersi cura del proprio corpo con prodotti naturali e spesso biologici.
Inoltre tutto è sotto il controllo dello Stato, al quale vengono versate le dovute tasse, che può tenere a bada la criminalità dovuta al traffico illegale di certe sostanze».

 

Aurora Di Sabantonio

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