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Roma, ‘bastona a sangue il suo cane’ ma viene assolto: “Non riporta lesioni”

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Bastona il suo cane

Ogni giorno arrivano sempre più segnalazioni di cani maltrattati. Alcuni vengono abbandonati, altri picchiati, altri ancora nascono in una “famiglia” che non sa cosa sia l’amore. E iniziano le torture. Come se l’animale fosse un oggetto, come se non sentisse o provasse niente. 

Purtroppo, questa è una nuova storia che ha gli stessi particolari. Un padrone, violento, che bastona, a sangue, il suo cane. E molte volte, questo tipo di crimini non è neanche riconosciuto. Poiché l’animale non ha voce in capitolo, sono tante le situazioni, drammatiche, che continuano ad esistere senza che nessuno possa fare niente. 

La storia

Come riporta ilMessaggero, il protagonista di questa storia è un uomo che, nel cuore della notte, avrebbe bastonato a sangue il suo cane, Tango. A raccontarlo, il suo vicino di casa che nel mezzo della notte avrebbe sentito colpi così forti da essere svegliato dai lamenti dell’animale. Il cucciolo stava male, soffriva, ma al padrona non importava. Avrebbe preso un bastone per “sgridarlo” ma l’ira non finiva. 

Un episodio che si sarebbe concluso solo grazie all’intervento dell’inquilino del piano di sotto. Le sue accuse però, nonostante siano state ascoltate, non avrebbero cambiato la situazione. Infatti, per il Tribunale monocratico di Roma, quelle crudeltà non ci sarebbero state “perché il fatto non sussiste“. 

L’accusa

La storia risale a molto tempo fa, nel 2014. Ancora, non ci sono state evoluzioni. Il pm contestava al 44enne “il reato di maltrattamenti di animali” e per questo aveva chiesto una condanna a 6 mesi di carcere. Accusa arrivata dall’inquilino che, verso le 3 di notte, ha raccontato di aver sentito dei forti lamenti del cane. Una volta uscito dal balcone del suo appartamento in via Tarquinio Collatino, avrebbe visto la scena drammatica. Il 44enne, nonostante il piagnucolio del cane, e le continue insistenze da parte del vicinato di smetterla, avrebbe continuato. “Basta stai picchiando il cane“. Ma niente.

La fine

Il vicino avrebbe allora capito che l’unica cosa che poteva fare, era salire nell’appartamento. Al Messaggero dichiara: “Quando mi aveva aperto la porta d’ingresso aveva un bastone di legno e la mano destra sanguinante. Il pavimento era pieno di macchie di sangue“. 

Una volta entrato nell’appartamento, avrebbe, senza opposizioni da parte del padrone, preso il cucciolo e portato in salvo a casa sua. Avrebbe poi chiamato la Polizia che arrivando sul posto avrebbe trovato l’imputato ancora sotto choc. “Rivoglio il mio cane. Ridatemi il mio cane“. La Procura aveva riconosciuto “l’azione crudele e senza necessità“. Per i pm, “lo avrebbe colpito più volte con un manico di scopa“. 

Le cure

Ma i referti del veterinario della Asl, dichiaravano che il cane non aveva lesioni e che quindi le sue condizioni di salute erano stabili. La difesa, basandosi proprio su questo, avrebbe poi convinto il giudice ad assolvere con formula piena l’imputato. Al momento, si aspettano ancora risposte.

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