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CASE ATER, SI CERCA LA SOLUZIONE DEFINITIVA

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Ater al centro dell’attenzione, non solo a Pomezia, ma in tutta la Regione Lazio. Ieri pomeriggio, in un incontro che si è svolto nella sede dell’Associazione Alfa, in via Ugo La Malfa, erano presenti, oltre al presidente Mauro Besi ed a numerosi residenti, il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco ed il consigliere comunale Marcello Franceschetti. L’assemblea si è incentrata sul contenzioso che da anni vede coinvolti gli occupanti – regolari o meno – delle case Ater (azienda territoriale per l’edilizia residenziale ), l’Ente stesso ed il Comune di Pomezia, riguardo a morosità pregresse e costituzioni in mora, sanatorie e occupazioni abusive, contratti e canoni di affitto. Un mese fa l’Ater ha inviato agli inquilini delle lettere attraverso le quali si intima il pagamento dei canoni pregressi, con cifre che arrivano anche a 50 mila euro. Le lettere coinvolgono tutti gli occupanti, abusivi o assegnatari, in regola con gli affitti o morosi che siano. Le cifre richiesta hanno provocato l’agitazione dei residenti, che si sono rivolti all’Associazione Alfa per fare da tramite, anche attraverso l’amministrazione comunale. Ed il secondo argomento trattato riguarda proprio il Comune di Pomezia: circa 15 anni fa l’amministrazione requisì 130 alloggi, per assegnarli agli aventi diritto. Ma l’Ater non ha mai voluto riconoscere quegli inquilini come regolari. A cercare di chiarire la situazione il Primo Cittadino, che si è impegnato in prima persona per risolvere una volta per tutte il l’annoso problema. “Sono venuto qui oggi – ha dichiarato ad apertura dell’assemblea – per comunicarvi che, fosse l’ultima cosa che faccio da Sindaco, sto provando a chiudere una volta per tutte questa partita con l’Ater. Il nostro contenzioso con l’azienda nasce dal fatto che, secondo loro, siamo in debito di 5,6 milioni di euro relativi ad affitti non pagati, poiché, non riconoscendo l’ordinanza di acquisizione comunale (n. 331 del 1989 emanata dall’allora sindaco Pietro Angellotto, già annullata in via definitiva dal tribunale), l’Ater considera quei 66 alloggi di via Ugo La Malfa occupati abusivamente. Ma, visto che il nostro Comune è creditore di una cifra importante nei confronti dell’Ater , relativa a diritti di superficie ed oneri concessori non versati, ho proposto all’Ente di chiudere definitivamente la questione attraverso una transazione che regolarizzi il tutto”. Si tratterebbe di un “incontro a metà strada” tra debiti e crediti che potrebbe mettere fine una volta per tutte al contenzioso. “Con l’Ater – ha concluso De Fusco – è in essere un protocollo d’intesa e chiunque volesse prendere visione del documento può rivolgersi direttamente all’Associazione Alfa, che ormai da anni è garante dei cittadini per quanto riguarda queste problematiche”. Al termine dell’incontro, soddisfazione è stata espressa dal consigliere Franceschetti, da sempre vicino alle questioni delle cosiddette “case popolari”. “Per la prima volta, a differenza del passato, è stata recepita la bontà delle sanatorie, che vanno incontro alle esigenze dei cittadini. Il nostro impegno, vista la scadenza elettorale, è cercare di dare nel più breve tempo possibile tutte le risposte che da anni assillano i residenti”.\n\nMa, se a Pomezia le problematiche possono essere risolte con una transazione, l’Ater è comunque osservata da vicino anche dalla Regione Lazio che, nel corso di un’apposita audizione, svoltasi sempre ieri pomeriggio, ha annunciato attraverso l’Assessore Regionale alla Casa Teodoro Buontempo che l’Ente sarà oggetto di una speciale commissione d’indagine, la quale verificherà la gestione delle case popolari. “Siamo di fronte a una situazione molto grave – ha spiegato l’assessore – In tutto il Lazio c’è una vera e propria emergenza abitativa. Abbiamo messo in campo una serie di progetti per trovare una soluzione e sbloccare l’edilizia pubblica”. Buontempo ha parlato della necessità di un piano triennale per stabilire la destinazione dei fondi (100 milioni di euro) previsti per i prossimi dieci anni. “Lavoreremo su tre fronti: finanziare i progetti delle Ater, investire su programmi di edilizia popolare da assegnare ai Comuni in cambio di una compensazione sull’Ici, istituire un mutuo sociale destinato a studenti, anziani e giovani coppie”. Oltre alla commissione di indagine sulle Ater, infine, l’assessore ha anche annunciato un provvedimento analogo che controllerà l’utilizzo dei finanziamenti per l’edilizia agevolata, le cosiddette “zone 167”.\nMario Di Carlo (Pd), predecessore di Buontempo nella giunta Marrazzo, ha contestato l’esistenza di questo fondo: “Lo avevamo istituito noi, con risorse certe, ma è sparito dalla Finanziaria fatta dal centrodestra. Adesso c’è soltanto una dichiarazione di voler finanziare eventuali progetti. In quel caso si dovranno trovare le risorse. Non ci sono risorse già destinate alla casa, insomma, ma soltanto una volontà dichiarata”.\nIl presidente della commissione Rodolfo Gigli (Udc), concludendo l’audizione, ha annunciato una prossima riunione con la partecipazione dell’assessore ai Lavori Pubblici Luca Malcotti: “In questa maniera potremo avere un quadro della situazione sulle materie di cui si deve occupare la commissione e potremo lavorare in maniera più ordinata sui provvedimenti presentati dalla giunta regionale e sulle iniziative dei consiglieri”.

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