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CASO FERRAZZANO, LA DIRIGENTE RESTA AGLI ARRESTI DOMICILIARI

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E’ stata rifiutata sia dal GIP Giuseppe Cario che dal Tribunale del Riesame di Roma la richiesta di annullamento degli arresti domiciliari a cui è sottoposta la dirigente del Comune di Pomezia Anna Ferrazzano a seguito dell’arresto avvenuto lo scorso 12 marzo con l’accusa di soppressione e occultamento di atti veri, falsità ideologica commessa da P.U. in atti pubblici in merito ad anomalie riscontrate in atti relativi al settore urbanistico riguardanti una falsa proposta di deliberazione avente ad oggetto un piano particolareggiato esecutivo in variante al piano regolatore generale di “Pomezia Centro”, che, secondo l’accusa, è stato sostituito a quello originariamente redatto poco prima che il Consiglio Comunale deliberasse, in modo che fosse approvato il testo sostituito e non quello originale, consentendo così l’edificabilità di circa 10.000 mc di volumetria residenziale privata aggiuntivi a quelli previsti dalla versione originale, per un valore economico molto elevato. La revoca della misura cautelare era stata presentata dall’avvocato Domenico Naccari, legale della Ferrazzano, subito dopo l’interrogatorio di garanzia che si era svolto il 15 marzo. L’ex dirigente all’urbanistica, fatta ruotare di settore dai Commissari straordinari di Pomezia, che l’hanno dirottata nel settore ambiente (attualmente ricoperto ad internim dall’ing. Renato Curci) resta quindi agli arresti domiciliari. “Le motivazioni di tale decisione non sono ancora state depositate – ha dichiarato l’avvocato Naccari – Appena verranno rese note le esamineremo e, verosimilmente, ricorreremo in Cassazione contro questa decisione”.

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