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Cerveteri, tre cuccioli di cane uccisi in modo atroce: è caccia ai responsabili dell’orribile gesto

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Erano tre piccoli batuffoli di pelo, assomigliavano a tre piccole nuvolette, eppure qualcuno ha avuto il coraggio di ucciderli barbaramente, di massacrarli e poi gettarli come se fossero rifiuti.

E’ successo a Cerveteri e a raccontare dell’aberrante episodio una delle Guardie Ecozoofile Fareambiente, choccato dalla modalità e dalla brutalità dell’uccisione di questi cuccioli di maremmano.

Riportiamo interamente il post pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook delle Guardie Ecozoofile Fareambiente Cerveteri: nessuna parola aggiuntiva potrebbe descrivere meglio l’orrore e la pena di quanto accaduto.

Cosa ci rende umani?

Non saprei rispondere a questa domanda, alla quale comunque né la filosofia né qualsiasi altra scienza che ha studiato e studia tutt’ora l’uomo è riuscita ancora a fornire una risposta universale, ma oggi ho forse compreso cosa invece ci rende indegni di definirci uomini.
In servizio di pattuglia con due colleghi, ho toccato con mano, e toccando mi sono ferito, la brutalità di cui può essere capace l’uomo.
Intervenuti in una desolata strada sterrata di campagna abbiamo rinvenuto, a lato di questa, abbandonati tra rifiuti di ogni genere, tre cuccioli simil maremmano, di cui due già privi di vita.
Il terzo ci siamo accorti che respirava ancora solo dall’abbassarsi e alzarsi del petto.
Preso subito in braccio con premura e adagiato in macchina, gli abbiamo fornito la prima assistenza mentre ci dirigevamo senza perder tempo alla clinica veterinaria più vicina.
Il cucciolo, nel tragitto, aveva iniziato debolmente a piangere e guaire e questo ci dava una flebile speranza di salvarlo, ma il suo corpicino era rigido e inerte.
Giunti alla clinica tutte le nostre illusioni si sono schiantate e infrante e con esse si è rotto qualcosa anche dentro di noi.
Il veterinario che l’ha visitato ha constatato che avevo il cranio rotto in più punti e il cervello era fuoriuscito da esso.
Era irrimediabilmente cerebroleso e l’unica cosa che ha potuto fare è stato addormentarlo per strapparlo alla sofferenza di una vita che non aveva neanche vissuto.
In seguito il dottore ha esaminato i corpi dei fratelli e ha accertato che erano morti di una morte violenta, aberrante.
Afferrati probabilmente per le zampe e sbattuti a terra per poi essere anche calpestati da qualcuno che non posso definire “bestia” perchè la crudeltà non appartiene al mondo animale.
È esclusivamente Nostra, tutta Umana.
Eppure…eppure io non ce la faccio a considerare chi ha commesso questo crimine così abominevole “Uomo”, penso che l’”Umanità”, la vera accezione di “Umano”, questo individuo non la meriti.
Preferisco chiamarlo “Disumano” come il suo gesto, proprio perché in ciò che ha fatto c’è tutto ció che non dovrebbe esserci in una possibile definizione di “Umanità”.
Trattare la vita come uno scarto, un rifiuto, e privare tre piccole creature senzienti della possibilità anche solo di scoprire com’è fatto questo mondo, per quanto possa essere spietato e sporco, non è un’azione comprensibile ne tantomeno perdonabile o accettabile dalla Società Umana.

Adesso verrà informata l’autorità giudiziaria di questo delitto e verranno condotte tutte le indagini necessarie per scoprire il responsabile, anche con il supporto della stazione dell’Arma dei Carabinieri di Cerveteri.

Probabilmente non avrei dovuto scrivere queste righe, non riesco al momento ad essere distaccato ne tantomeno riesco ad assumere un tono istituzionale come il caso richiederebbe, ma sentivo e sento che qualcosa a quelle tre piccole creature, che non siamo riusciti a salvare, gliela dovevo, gliela dovevamo tutti come uomini, come appartenenti alla stessa specie dell’individuo che gli aveva fatto questo.
Fosse anche solo un banale elogio su Facebook.

Erano tre piccoli batuffoli di pelo, assomigliavano a tre piccole nuvolette.
Ed è proprio così che mi piace immaginarli adesso.
Così leggeri, candidi e lontani da questa terra come le nuvole che passano sopra le nostre teste tutti i giorni.
Le nuvole che però non si curano di Noi.
Le nuvole che non sono tangibili dalle nostre azioni.

G.E.

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