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COSELGI, NUOVA CRISI DEL LAVORO A POMEZIA

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Chiusa la vertenza Sigma Tau, si apre la crisi per la Coselgi, azienda che si occupa di produzione di occhiali acustici a conduzione ossea. Il 31 gennaio, in sordina, la proprietà ha dichiarato fallimento e chiesto la liquidazione volontaria. Solo a febbraio i vertici dell’azienda hanno comunicato alle RSU quanto accaduto, gettando nella disperazione i 34 dipendenti. “Ad oggi – hanno dichiarato – non sappiamo quale sarà la nostra fine: la Coselgi era un’azienda modello ma, alla morte improvvisa del fondatore Vittorio Giannetti nel 1998, sono subentrati i tre figli, che nel 1993 hanno stretto un patto commerciale con la famiglia Westermann, proprietaria di Widex S/A, società danese che produce apparecchi acustici retroauricolari e endoauricolari. Dall’accordo nasce Widex Italia Spa di proprietà al 60% di Widex S/A e per il restante  40%  dei Giannetti. L’accordo ha di fatto interrotto la produzione Coselgi per Amplifon, suo maggiore cliente”. Widex Italia Spa vede come Amministratore Delegato Laura Giannetti, ruolo che in Coselgi spetta a Marco Giannetti, mentre Carla Giannetti è addetta alla Finanza sia di Widex che di Coselgi. Nel periodo che va dal 2004 al 2008 Marco Giannetti, in qualità di AD e Direttore Tecnico, decide di investire su due prodotti retroauricolari con tecnologia Widex A/S, “RETRO 4” e “RETRO 5”, poi denominati Coselgi Mio. La linea degli occhiali acustici viene di fatto abbandonata, fatto salvo l’aggiornamento circuitale dei vecchi prodotti per la mancanza di reperibilità sul mercato dei componenti ormai obsoleti, e l’azienda perde circa il 15% di fatturato ogni anno. “E’ stata una morte annunciata, anche abbiamo sperato in un’inversione di tendenza che riportasse a Pomezia la produzione e la ricerca, fiduciosi del fatto che Widex avrebbe dovuto assorbirci. Ma la società olandese nel 2008 ha preferito puntare su un second brand a marchio Coselgi, ovvero tre loro linee di prodotti “semplificati” prodotti in Danimarca, dimostrando che quello che volevano era il nome e non i dipendenti”. L’azienda cresce all’estero – Portogallo, Spagna, Giappone – mentre il laboratorio riparazioni, unico reparto in attivo a Pomezia, viene trasferito come ramo d’azienda a Widex Italia. A Dicembre 2011 i Giannetti vendono le loro quote e vengono estromessi: solo Carla Giannetti rimane a curare la parte finanziaria. Ed ora la brutta notizia, anche se ancora non ne viene data l’ufficialità: cassa integrazione per tutti causa fallimento. “Ci hanno tolto tutto – hanno dichiarato i dipendenti – dalla produzione alla possibilità di vendita attraverso un canale commerciale. Si tratta di un fallimento premeditato che deve essere bloccato: non si possono far morire così aziende sane, solo per portare marchio e produzione all’estero”.

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