Home » News » Cronaca » Dal gioco d’azzardo delle scimmie ai misteri della crittografia: la ‘Scienza a scuola’ sbarca sul litorale romano

Dal gioco d’azzardo delle scimmie ai misteri della crittografia: la ‘Scienza a scuola’ sbarca sul litorale romano

Pubblicato il

Giovedì 24 novembre, due appuntamenti del ciclo nazionale realizzato da Zanichelli:
– con l’etologa Marialba Ventricelli (Ostia);
– con il fisico del CNR Massimo Bernaschi (Maccarese – Fiumicino). 

 

Gli incontri fanno parte del ciclo “La Scienza a scuola”, realizzati da Zanichelli. Un tour didattico di 170 incontri in 130 scuole d’Italia, in cui personalità del mondo scientifico, scrittori e divulgatori andranno negli istituti superiori d’Italia a spiegare ai ragazzi le ultimissime novità della scienza: dai terremoti alle onde gravitazionali.

Da più di 150 anni impegnata nella didattica scolastica e nella divulgazione scientifica, la casa editrice, con questa iniziativa, ha voluto dare un importante stimolo agli studenti: l’occasione di acquisire conoscenze su argomenti affascinanti e di stretta attualità, direttamente dagli “addetti ai lavori”.

 

Le scimmie giocano d’azzardo?

Nella propensione al rischio ci somigliano

Giovedì 24 novembre, ore 11, l’etologa Marialba Ventricelli, incontra i ragazzi del liceo Anco Marzio di Ostia (Roma): come dal comportamento dei primati capiamo il nostro.

La propensione al rischio non si studia soltanto in psicologia ma anche gli etologi la osservano negli animali. Perché attraverso il loro comportamento comprendiamo anche il nostro. La scoperta è che nel gioco d’azzardo non siamo così diversi da una scimmia.

Lo spiegherà l’etologa Marialba Ventricelli dell’Università La Sapienza ai ragazzi del Liceo classico Anco Marzio, nell’incontro: La propensione al rischio nel mondo animale: le scimmie giocano d’azzardo?

La propensione al rischio viene studiata dagli psicologi sperimentali e dai neuroscienziati interessati a comprendere le basi biologiche del comportamento, ma anche per gli economisti interessati alle scelte finanziarie che ogni giorno l’uomo si trova ad affrontare. Lo studio del fenomeno del rischio rientra in una recente disciplina che unisce i risultati di questi due campi di ricerca: la neuroeconomia. Inoltre, comprendere le basi biologiche della propensione al rischio permette di far luce sui meccanismi alla base del gioco d’azzardo, un fenomeno sempre più diffuso nella nostra società. Tuttavia, non sempre è possibile studiare direttamente l’uomo. Per questo motivo i modelli animali sono indispensabili per raggiungere una migliore comprensione delle basi biologiche della propensione al rischio e aiutano gli studiosi a capire se e quali fattori ambientali, sociali e culturali possono influenzare il comportamento in condizioni di rischio.
Prendete il cebo dai cornetti, un primate sudamericano che, nonostante si sia separato dalla linea evolutiva umana ben 35 milioni di anni fa, presenta numerose analogie cognitive e comportamentali con l’uomo. Queste scimmie sono molto intelligenti, hanno una grande capacità manipolativa e una dieta onnivora che li spinge a usare strumenti, proprio come noi. Messe di fronte a una scelta tra due opzioni, una sicura (che offre sempre la stessa quantità di cibo, ossia quattro pezzi di nocciolina) e una rischiosa (che offre una quantità di cibo variabile, ossia 1 pezzo o sette pezzi di nocciolina), i cebi si sono mostrati essere propensi al rischio, come noi. Altri primati come i bonobo, molto vicini agli scimpanzé, invece preferiscono non rischiare. La propensione al rischio sembra essere dunque un fenomeno diffuso nel mondo animale, probabilmente influenzata dalle caratteristiche dell’ambiente in cui ciascuna specie si è evoluta e in particolare dalla sua dieta. Potremmo dire che i cebi dai cornetti sanno proprio quando vale la pena rischiare.
24 novembre

MARIALBA VENTRICELLI

Etologa, Università di Roma La Sapienza

La propensione al rischio nel mondo animale:

le scimmie giocano d’azzardo?

  • M Liceo Ginnasio Anco Marzio

via Capo Palinuro 72, Ostia Lido (RM)

 

Codici segreti nell’era di Internet

i misteri della crittografia si imparano a scuola


Giovedì 24 novembre, ore 11, il fisico del CNR  Massimo Bernaschi  incontra gli studenti dell’IIS Leonardo da Vinci di Maccarrese Fiumicino (Roma) per raccontare la crittografia, i rischi e le prospettive in un mondo sempre connesso.

 

La crittografia non è una novità degli ultimi anni. Nel campo militare è stata utilizzata fin dall’antichità ed ha spesso fatto la differenza per l’esito di una battaglia o addirittura di una guerra. Basta ricordare l’importanza del lavoro svolto da Alan Turing per violare il sistema tedesco “Enigma” durante la seconda guerra mondiale. Episodio storico poi diventato film di successo di recente (The Imitation Game). Tuttavia al giorno d’oggi usiamo, spesso senza renderci conto, tecniche crittografiche anche per operazioni comuni come fare un acquisto in Internet. Quanto i codici sono sicuri in un mondo sempre connesso? Ne parlerà il fisico del CNR Massimo Bernaschi ai ragazzi dell’IIS Leonardo Da Vinci di Maccarese – Fiumicino, nell’incontro: La crittografia: a che cosa serve e come funziona. Rischi e prospettive in un mondo sempre più connesso.

Per aumentare la nostra consapevolezza è importante capire su cosa si basa la crittografia, quando e dove vada utilizzata ed anche come possa diventare un interessante lavoro in cui si combina la matematica, l’informatica e la fantasia.

24 NOVEMBRE

17 novembre

MASSIMO BERNASCHI

Fisico, Consiglio Nazionale delle Ricerche

La crittografia: a che cosa serve e come funziona.

Rischi e prospettive in un mondo sempre

più connesso

  • M IIS Leonardo da Vinci

via di Maccarese 38 – 40, Maccarese – Fiumicino (RM)

Impostazioni privacy