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Fiumicino, 240 lavoratori a rischio alla “Alitalia Maintenance Systems”

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240 lavoratori a rischio all’Alitalia Maintenance System. L’allarme viene lanciato dai sindacati CGIL, CISL, UIL e UGL, che ieri hanno inviato una lettera ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio e dello Sviluppo Economico Federica Guidi per dare evidenza alla delicata situazione che si è determinata nell’azienda e che “può in queste ore e nei prossimi giorni precipitare e mettere a rischio la sopravvivenza della impresa e dell’occupazione per oltre 240 lavoratori altamente specializzati che esprimono oggi un’attività industriale ad elevato valore tecnologico”.
“Riteniamo – spiegano i sindacalisti – che la capacità di revisione motori che viene effettuata oggi nella zona tecnica Alitalia di Fiumicino sia un patrimonio del tessuto produttivo del trasporto aereo e del nostro paese. Alitalia Maintenance Systems, il cui personale proviene da Alitalia, è un’azienda partecipata prima da Al.italia C.A.I. e ora da A\italia S.A.I. ed è parte fondamentale nel perimetro industriale di questa compagnia, essendo cliente esclusivo di AMS”.
Il problema è proprio lì, secondo le organizzazioni sindacali. “In questi anni AMS ha risentito fortemente della crisi di Alitalia, essendo legata industrialmente ad essa, al punto di ricorrere alla richiesta di concordato preventivo per evitare il fallimento – si legge nella lettera ai Ministri – Non a caso, a seguito dell’ingresso di Etihad in Alitalia, fatto che avrebbe potuto e dovuto aprire nuove prospettive industriali, il Ministero dei Trasporti il 5 dicembre 2014 si era reso parte attiva convocando i soci di AMS per individuare una soluzione che avrebbe dovuto rilanciare questa azienda, unica per attività nel nostro paese. Tale soluzione, che prevede l’ingresso di un investitore giordano, ad oggi non si è ancora realizzata. Infatti gli impegni assunti dal potenziale nuovo azionista, e che nelle ultime settimane sono stati annunciati ma di continuo rinviati, devono essere confermati entro il 16 settembre e sono essenziali per la continuità aziendale, pena le decisioni che possono essere assunte dall’autorità giudiziaria”.
“Le scriventi Federazioni – concludono i sindacati – chiedono con la massima urgenza una particolare attenzione da parte degli organi in indirizzo ed Alitalia Sai e si rendono immediatamente disponibili al fine di favorire la migliore soluzione per salvaguardare questa azienda, la cui chiusura significherebbe trasferire la revisione di questi motori all’estero, dissipando posti di lavoro e il know-how che oggi è in grado di assicurare”.

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