Home » News » Cronaca » Fugge dalla casa famiglia di Rieti per riabbracciare la nonna: la storia della battaglia legale di Francesco

Fugge dalla casa famiglia di Rieti per riabbracciare la nonna: la storia della battaglia legale di Francesco

Pubblicato il
Ragazzo in solitudine

Francesco scappa dalla casa famiglia di Rieti per tornare a Roma e riabbracciare la nonna: la storia giudiziaria del minorenne. 

Ragazzo in solitudine
La storia del ragazzo fuggito dalla casa famiglia di Rieti: la vicenda (credits Canva) – Ilcorrieredellacitta.com

Francesco è fuggito dalla casa famiglia di Rieti, prendendo il primo treno diretto a Roma per riabbracciare la nonna e stare con lei. E’ la dura storia di un giovane 17enne, che da almeno due anni lotta con legge italiana e vive delle condizioni imposte dal Tribunale perché minorenne. Ma quel mondo dipinto dal giudice, per ora, ha fatto solo acqua da tutte le parti: non poter vedere la madre biologica e soprattutto finire vittima degli abusi della famiglia adottiva. 

Francesco scappa da Rieti per tornare dalla nonna

Da due anni il ragazzo era tenuto all’interno di una casa famiglia. Come racconta La Repubblica, che in più occasioni aveva seguito la toccante storia, il giovane sperava un giorno di ricongiungersi alla propria famiglia naturale. Ecco perché pochi giorni fa, ha deciso di prendere una decisione estrema: fuggire da quella casa famiglia di Rieti, diventata più una prigione che un luogo dove crescere per il giovane adolescente. 

In una situazione che segna l’acume di una causa giudiziaria, il giovane ha deciso d’immortalare la sua fuga verso la casa dell’anziana nonna, situata nell’area Est di Roma. Dopotutto, sono diversi anni che il ragazzo è seguito dall’avvocato Lino Mancini, proprio con la speranza di tornare dalla propria famiglia. Come ribadisce nella propria diretta Instagram, “preferisce morire” piuttosto che tornare in quella struttura di Rieti. 

La drammatica storia di Francesco

Francesco era stato tolto all’affido della madre biologica, che lo Stato e gli assistenti sociali avevano ritenuto “non adeguata” al ruolo genitoriale. Il ragazzo venne allora adottato da una famiglia, che però sembra compisse delle violenze sul giovane. Episodi che, lo stesso ragazzo, racconterà alla madre durante un incontro furtivo con la stessa madre biologica, avvenuta fuori un cancello della propria scuola. 

L’incertezza della legge italiana sul caso di Francesco

Come molte situazioni analoghe, la legge sembra non aver mai tenuto conto della volontà del minore. Infatti, la famiglia adottiva rivendica ancora la genitorialità sul minorenne, nonostante le pesanti accuse di violenze verso le stesso ragazzo. Nonostante il giudice stia lasciando il giovane dalla propria nonna, nulla toglie come nelle prossime settimane possa tornare in casa famiglia. Questo almeno fino al compimento del 18esimo compleanno.  

Impostazioni privacy