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Giovani Senza Mafia all’Istituto Emanuela Loi a Nettuno il 25 novembre

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L’associazione culturale 00042, in collaborazione con la Fondazione Caponnetto, organizza per venerdì 25 novembre alle ore 11.00 l’evento “Giovani Senza Mafia”, presso l’Istituto Emanuela Loi di Nettuno. Un incontro didattico rivolto ai giovani e pensato per sensibilizzare i ragazzi su un tema delicato e spesso trascurato come quello della lotta alla criminalità organizzata. Come amava ribadire il magistrato Antonio Caponnetto, che aveva creato e diretto per oltre quattro anni il primo pool antimafia, è fondamentale “garantire legalità e giustizia per un paese libero e democratico”. E proprio legalità e giustizia faranno da filo conduttore a questo incontro che vedrà la partecipazione di diversi relatori.

L’incontro “Giovani senza mafia”, introdotto e moderato dal giornalista Giancarlo Calderaro, si aprirà con i saluti del Dirigente scolastico Antonella Mosca. Seguiranno gli interventi di Edoardo Levantini (Ass. Coordinamento Antimafia Anzio Nettuno) che farà il punto sulla diffusione delle mafie nel Lazio, Giovanni Del Giaccio, giornalista de Il Messaggero, che parlerà dei vari episodi malavitosi avvenuti a Nettuno e Anzio e che ha seguito nel corso della sua carriera da cronista. Infine ci saranno due approfondimenti: il primo dal titolo “I Figli della ‘ndrangheta” a cura della giornalista e reporter Angela Iantosca; il secondo “La Costituzione e la legalità” a cura di Piergiorgio Busato, della Fondazione Caponnetto.

“L’educazione alla legalità parte anche dal basso, coinvolgendo e sensibilizzando il mondo della scuola – dichiara Elisabetta Civitan, presidente dell’associazione culturale 00042 – È importante che questi temi vengano spiegati anche ai ragazzi, che rappresentano il nostro futuro. Per questo abbiamo organizzato, insieme alla Fondazione Caponnetto, questo incontro proprio per riflettere insieme ai ragazzi sulla grande piaga della mafia, sui tragici avvenimenti che hanno colpito e continuano a segnare il nostro paese, affinché non venga reso vano l’impegno di tutti quegli uomini e quelle donne che hanno combattuto e contrastato la criminalità organizzata. Vogliamo stimolare nei ragazzi una reazione positiva incentrata su una cittadinanza attiva a 360 gradi, sulla legalità, il rispetto e la socialità”.

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