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GIRO COMPRAVENDITE IMMOBILIARI FITTIZIE: DUE ARRESTI AD ARDEA

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Ardea di nuovo sotto il mirino delle Fiamme Gialle per irregolarità riguardanti il settore immobiliare.
I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno infatti eseguito ieri due ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere e l’altra agli arresti domiciliari, il sequestro di beni immobili del valore di oltre due milioni di euro e diverse perquisizioni locali nei confronti dei soggetti implicati nel crack della “Poseidonia S.r.l.”, società romana attiva nel settore immobiliare. L’operazione, ribattezzata “Poseidonia”, rappresenta l’epilogo di alcuni mesi di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica della Capitale, grazie alle quali le “Fiamme Gialle” del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno smascherato il disegno criminoso escogitato e realizzato da un professionista e da un gruppo di imprenditori attivi nel settore immobiliare. La società “Poseidonia” aveva ottenuto un’importante concessione edilizia per la costruzione di un imponente complesso residenziale nel Comune di Ardea, nella zona della Nuova California, tra via Arno e via Bradano, accendendo anche a linee di credito per oltre dieci milioni di euro. Successivamente, nel 2007, il cantiere era stato posto sotto sequestro dal competente Tribunale di Velletri, per irregolarità amministrative inerenti alla concessione edilizia, mettendo in questo modo a rischio gli affari ed i profitti per tutti i soci. A seguito di queste irregolarità ed al sequesto, furono rinviati a giudizio per abuso edilizio diversi dipendenti comunali, liberi professionisti e proprietari. Tutti gli imputati sono stati assolti con formula piena, per estraneità ai fatti, appena un mese fa. Gli arrestati di ieri, con l’aiuto di alcuni “prestanome”, hanno ceduto simulatamente ad un’altra società appositamente costituita – la Vasi srl – il terreno e la concessione edilizia, dichiarando falsamente nel contratto di compravendita la riscossione del prezzo da parte della “Poseidonia”, in realtà mai avvenuta, come accertato dai militari. Attraverso altre operazioni distrattive sui conti correnti bancari, finalizzate a trasferire liquidità dalla società ai singoli soci, la “Poseidonia” è stata completamente svuotata dei propri assets patrimoniali e finanziari – in cui rientravano anche finanziamenti per tre milioni e cinquecentomila euro, già erogati da un istituto di credito – ed avviata al fallimento, poi dichiarato dal Tribunale di Roma. Gli indagati, nel tentativo di nascondere le tracce dei reati commessi, hanno anche occultato, omettendo di consegnarle alla curatela, le scritture contabili della società fallita e dovranno ora rispondere all’Autorità Giudiziaria del reato di bancarotta fraudolenta.
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