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GUARDIA GIURATA INFEDELE, MORTO IL COLLEGA FERITO. ORA L’ACCUSA E’ DI OMICIDIO

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Non ce l’ha fatta Savatore Proietti, la guardia giurata di 55 anni colpita dai colpi di pistola esplosi da un collega durante un tentativo di rapina, lo scorso 15 ottobre in Via del Carafa. Un proiettile gli aveva infatti perforato il pancreas, e l’uomo è rimasto tra la vita e la morte per circa 50 giorni, fino al tragico epilogo di queste ore. Il rapinatore, Manlio Soldani, 39enne di Ardea, incensurato, sposato e padre di due bambini, era stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo con l’accusa di tentato omicidio e tentata rapina, ma adesso l’accusa è di omicidio. Ora saranno i giudici a stabilire se volontario o preterintenzionale. Quel 15 ottobre la guardia giurata rutula sapeva che i suoi tre colleghi alle 7 di quel giorno sarebbero arrivati sul posto con un furgone portavalori per prelevare il contante custodito all’interno della cassa continua di un supermercato. Con incredibile freddezza, aveva sparato contro di loro alcuni colpi di pistola, ferendo due colleghi prima di scappare con la sua auto, a bordo della quale si era poi recato indisturbato sul luogo dovere avrebbe dovuto iniziare il turno di lavoro. Immediatamente allertati, sul posto erano arrivati i Carabinieri, che avevano raccolto importanti indizi che hanno poi portato all’individuazione ed all’arresto, dopo lunghi accertamenti, di Manlio Soldani. Ma le indagini hanno svelato, oltre al presunto responsabile, qualcosa di ancora più inquietante: la guardia giurata di Ardea, secondo i Carabinieri, era sotto inchiesta per ammanchi di denaro e per minacce ai colleghi ma la compagnia, anziché sospenderlo, lo aveva destinato alla sorveglianza di una banca.

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