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Il comico Dado a processo: è accusato di aver diffamato l’ex della figlia

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Aggressione Dado

Qualche tempo fa, il noto e rinomato comico Dado, aveva pubblicato proprio sul suo profilo Facebook una foto scioccante: lui, ritratto in primo piano, con il volto ricoperto di sangue. Poi, anche in televisione, successivamente, aveva dato modo di ampliare ancor di più quell’immagine, raccontando più volte e in diverse occasioni di una presunta aggressione subita dall’ex fidanzato della figlia. 

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Dado aggredito dall’ex fidanzato della figlia

Ora però, Dado, all’anagrafe Gabriele Pellegrini, come racconta anche Repubblica, si è ritrovato direttamente al banco degli imputati per quelle sue azioni mediatiche. Di fatto, dopo le diverse denunce da parte proprio dell’ex fidanzato della figlia, il comico ora è accusato di diffamazione aggravata. Scendendo un po’ più nel dettaglio, i fatti di cui vi stiamo parlando risalgono al 13 aprile del 2019, quando, in serata, Dado sarebbe uscito fuori di casa per discuter con il ragazzo che all’epoca aveva solamente 16 anni. Quella stessa sera, il comico, come raccontato, avrebbe ricevuto un pugno direttamente a volto. Questo quello che è accaduto, almeno secondo la sua versione dei fatti, ovviamente. In quel periodo, poi, il tribunale dei minori aveva archiviato la denuncia di Dado. Il comico a sua volta era stato denunciato dalla famiglia del ragazzo.

La denuncia per diffamazione aggravata

E arriviamo al presente. Nell’udienza tenutasi durante la giornata di ieri, ecco che il giudice ha tentato di far trovare un accordo tra le due parti. Tuttavia, alla sua proposta di mediazione, i legali del comico hanno risposto con un netto rifiuto. Anche perché, parallelamente, un’altra indagine è stata aperta nei confronti del padre del ragazzo, anche lui accusato di diffamazione a causa di post pubblicati contro Dado sul suo profilo Facebook. Dopo la prima aggressione, Dado aveva raccontato: “Ci siamo affacciati e abbiamo riconosciuto la minicar del ragazzo. Abbiamo detto ad Alice di salire a casa e a lui di andarsene. La sua risposta a me è stata: “Scendi che ti meno”. Ho chiamato la polizia mentre andavo in strada, e quando lui ha visto che stavo fotografando la targa della macchinina, è partito in retromarcia e ha tentato di investirmi. Mi sono spostato, lui è ripartito e a quel punto mi ha dato il pugno, direttamente dal volante”. Un racconto che poi, il comico, ha reiterato anche in diverse trasmissioni televisive. A Mattino 5, per esempio, ma non solo. Ma ora, per quelle interviste e racconti è stato rinviato a giudizio per diffamazione.

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