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INCENDIO ALL’UFFICIO TECNICO, INQUIRENTI AL LAVORO

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Sono in corso le indagini per arrivare a scoprire la natura dell’incendio che ha coinvolto l’ufficio tecnico comunale, avvenuto in un momento particolare della vita politica di Ardea, mentre sono anche in corso le tante indagini che stanno svolgendo la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Polizia municipale e la Capitaneria di porto, specialmente nel settore demanio ed uso civico.

Senza poi contare anche quelle della Procura di Velletri e del Prefetto di Roma per presunti brogli elettorali, denunciati da alcuni candidati alle ultime elezioni, o per la lottizzazione con conseguente edificazione di oltre novantamila metri cubi di cemento autorizzata dal comune di Pomezia nel territorio di Ardea.

Non sono escluse neppure faide politiche, tanto che qualche esponente di maggioranza subito dopo l’incendio scriveva sul suo sito: “Pochi minuti fa hanno incendiato l’Ufficio Tecnico di Ardea o è stato un corto circuito? Le indagini faranno luce sulla vicenda, anche se un’idea ce la siamo già fatta!”

Sicuramente tale idea l’avrà esternata, per puro senso civico, anche al comandante la locale tenenza Antonio Landi, che si sta dando da fare per identificare gli ignoti autori del misfatto che tanto danno porta non soltanto alla collettività, ma anche alle famiglie che attendono di ottenere un permesso a costruire in sanatoria per regolarizzare la posizione urbanistica della propria abitazione, oltre che a quei professionisti che ogni giorno si recano negli uffici tecnici per conto dei loro clienti.

Il fattaccio costituisce grave danno per le già disastrate casse comunali, considerando tutto il denaro che si dovrà spendere per ripristinare l’edificio nelle condizioni in cui il proprietario lo ha concesso in locazione e calcolando che nel periodo di fermo non entreranno gli introiti legati alle attività urbanistiche.

Probabilmente verrà presa in considerazione l’ipotesi che l’Ufficio possa essere trasferito, con ordinanza per motivi d’urgenza e sicurezza, in uno degli stabilimenti industriali siti al bivio di Caronti, in deroga alle destinazione urbanistiche.

Molti ritengono che l’Ufficio tecnico dovrebbe invece, come tutti gli altri Uffici comunali, Comando della municipale compreso, spostarsi nella parte libera del manufatto che già ospita la Tenenza dei carabinieri.

L’accorpamento degli uffici produrrebbe diversi vantaggi: da quello per ottenere un miglior controllo degli orari di entrata e delle uscite di quei pochi scorretti dipendenti che ritardano o si recano più volte al bar o a fare la spesa, a quello del risparmio sugli affitti che si raggiungerebbe eliminando le miriadi di pigioni per locali, ormai angusti, insufficienti, di cui molti non a norma, spesso di proprietà di amici e parenti di tanti consiglieri comunali.

Il risparmio sarebbe notevole: basta pensare che per i soli edifici affittati sulla rocca, o nei dintorni di essa, l’amministrazione comunale paga circa 450.000,00 euro l’anno.

Per dovere di cronaca è opportuno ricordare che anni fa l’ex consigliere comunale Roberto Ettore Cataldo tolse tutti gli affitti ai privati, mentre i suoi successori li ripristinarono.

Luigi Centore

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