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Inchiesta mascherine: maxicommesse da 72 milioni di euro, 4 indagati dalla Procura di Roma

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Mascherine

Maxicommesse da 72 milioni di euro per acquistare, durante la prima ondata del Coronavirus, 801 milioni di mascherine direttamente dalla Cina. Dispositivi ordinati a tre ditte cinesi. E’ per questo che, per ricettazione o traffico di influenze illecite (a seconda delle posizioni) 4 persone sono finite nel registro degli indagati dalla Procura di Roma.  

Tra gli indagati figurano i nomi di Francesca Chaouqui, l’ingegnere al capo di una società al centro dell’indagine Andrea Vincenzo Tommasi, Antonella Appulo e Mario Benotti. 

“Sono sbalordita, è tutto pazzesco. E’ un errore. Io curo la comunicazione e sono pagata per una attività lecita e alla luce del sole. Delle mascherine non so nulla” – spiega Francesca Chaoqui, già coinvolta nell’inchiesta Vatileaks all’Adnkronos. “Io non so nulla della vicenda delle mascherine, ho un contratto di fornitura di pubbliche relazioni, di ufficio stampa e messa in onda nel canale YouTube ‘Un democristiano in borghese’ e niente altro. Io delle mascherine lo ho appreso dai giornali, curo solo l’ufficio stampa di questa società. Sono sconcertata dall’errore fatto”. “Io non c’entro nulla, io sono un’agenzia di pubbliche relazioni. Non ho idea, non so come sia possibile. Essere coinvolta in questa vicenda con persone che io non ho mai sentito nominare è surreale”. 

Ed è la stessa Francesca Chaouqui a pubblicare sul suo profilo Facebook queste dichiarazioni “Con la fornitura delle mascherine alla Protezione Civile non c’entro nulla, come sostengono gli stessi inquirenti: mi viene infatti contestato il reato di ricettazione che, tra le altre cose, in alcun modo posso aver commesso”. “Con Partecipazioni Spa, Microproducts IT s.r.l. e lo stesso Benotti ci sono rapporti di carattere lavorativo regolati da contratti già consegnati agli inquirenti – spiega Chaouqui, che chiarisce- a Mario Benotti e alle società a lui riconducibili, la mia agenzia fornisce vari servizi tra cui attività di ufficio stampa, pubbliche relazioni e comunicazione”.
La View Point Strategy – continua la Chaouqui – segue inoltre i social del professor Benotti, tra cui un canale Youtube chiamato “Un democristiano in borghese”, attraverso il quale Benotti porta avanti la sua attività giornalistica”.
“Ho piena fiducia nella magistratura inquirente e con il mio avvocato Giuseppe Staiano, sono a disposizione della Procura per essere ascoltata in qualsiasi momento, al fine di chiarire qualsivoglia dubbio e uscire prima possibile da questa storia”.

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