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Inferno a Don Bosco, rifiuti invadono i marciapiedi. Cittadini: “La puzza arriva nelle case”

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Emergenza rifiuti a Don Bosco

Situazioni infernali nel quartiere di Don Bosco, quartiere che sorge sulla via Casilina e la Tuscolana. L’emergenza rifiuti si sente anche in questa parte della città, con i sacchi dell’immondizia che non vengono raccolti da almeno 3/4 giorni consecutivi. Una situazione da panico, considerato come i marciapiedi sono diventati volgarmente un tappeto pieno di spazzatura, dove anche i residenti ormai fanno fatica a percorrerli. 

La situazione dei rifiuti a Don Bosco

A denunciare l’episodio delle strade invase dai rifiuti in questo quadrante romano, è la realtà di Dillo a Noi Roma. Anche qui, a pochi passi dalla Tuscolana, si trova secchioni dell’immondizia strapieni. Così colmi che, per disperazione, i residenti sono costretti a lasciare la propria spazzatura ai piedi dei cassonetti. Non uno, ma forse centinaia di buste con rifiuti che quasi superano in altezza i contenitori dell’AMA.

Tappeto d’immondizia per i marciapiedi

Sarebbe da chiedersi: l’AMA dov’è in questa vicenda? Una risposta che forse non verrà mai data, ma lo scempio che hanno davanti agli occhi i cittadini, è qualcosa di inaudito. A pochi passi dalla Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Bosco, cumuli di rifiuti invadono i marciapiedi, rendendo ostica la percorrenza di questi percorsi anche alle tante persone che tra il sabato e la domenica si recano nel luogo di culto. 

Rifiuti al quartiere Don Bosco
Rifiuti al quartiere Don Bosco

La denuncia: “Con questa puzza, non posso aprire le finestre”

La situazione è degradante per qualunque cittadino, specie poi per chi tiene il balcone sotto questa montagna di rifiuti. Dai balconi, i residenti non si contengono più: “È semplicemente uno schifo. Con questo caldo, gli olezzi si sentono ancora di più. Scendere in strada è diventato impossibile, perché c’è una puzza terribile. Addirittura dentro le nostre case dobbiamo tenere le finestre chiuse e i condizionatori accesi per non morire di caldo. Tutto questo è diventato insopportabile nella città di Roma”. 

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