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LAVORATORI DI.MA: LA PROTESTA DOMATTINA SCENDE IN STRADA

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La situazione dei dipendenti dalla Di.Ma. Costruzioni si fa sempre più drammatica. Dopo l’incontro avvenuto lo scorso venerdì, quando per volere delle banche creditrici nei confronti dell’azienda che fa capo al noto imprenditore Raffaele Di Mario è stato completamente azzerato il Consiglio di Amministrazione, i  lavoratori, attraverso le organizzazioni sindacali, si sono incontrati oggi con i rappresentanti della Di.Ma. per capire se fosse possibile trovare un punto d’incontro che permesse loro il riconoscimento degli stipendi di novembre e dicembre, oltre che della tredicesima. Gli operai, infatti, non percepiscono denaro da ottobre e non hanno nessuna garanzia di poter recuperare quanto a loro dovuto: infatti  la riunione di questa mattina non ha dato nessun risultato, se non quello di far decidere i lavoratori per un’azione forte. Domattina alle 6:30 dimostreranno il loro dissenso nei confronti di Raffaele Di Mario con un presidio con blocco dei lavori al cantiere di Pomezia sito al Parco della Minerva. La protesta si sposterà poi, verso le 8:00, su via di Campobello, dove si trova una delle sedi del gruppo. Lì i dipendenti occuperanno la strada, così come fatto già qualche mese fa. “Gli operai non credono più alle favole – ha spiegato  Rino Aversa della Fillea Cgil – Il Consiglio di Amministrazione scelto dalle banche creditrici, UGF ed Unicredit, aveva proposto il concordato preventivo, per cercare di evitare le procedure fallimentari, ma Di Mario, che è il socio unico della Di.Ma., ha chiesto una settimana di tempo per decidere.  Settimana che i lavoratori non vogliono e non possono concedere, visti i precedenti”.\n\nIn pratica, qualora non si trovasse una soluzione, il 22 Marzo la società andrebbe davanti al Tribunale Fallimentare. Questa concreta possibilità blocca di fatto tutte le vendite di immobili da parte del gruppo, perché nessun notaio si assumerebbe la responsabilità di vendere qualcosa che potrebbe essere requisito di lì a poco. Ciò significa che la mancanza di liquidità da parte di Di Mario, nonostante il capitale immobiliare sia enorme, non è facilmente risolvibile, dal momento che la situazione debitoria sembra aver raggiunto gli 8 milioni: infatti, oltre ai dipendenti, ad aspettare i pagamenti per i servizi resi sono anche le circa 120 aziende fornitrici ed i sub-appaltatori. Solo nel Parco della Minerva Raffaele Di Mario sta costruendo 1800 immobili, tra appartamenti e ville, praticamente un paese, ma tutto resta bloccato proprio per paura del fallimento. I 140 operai dei cantieri, uniti agli altri 230 tra impiegati ed addetti di vario genere, hanno palesato la loro protesta anche la settimana scorsa.  A livello amministrativo, il nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione è Luca Egidi, che ha sostituito Lucio Cafasso. Scelto dalle banche, Egidi è al lavoro da gennaio per esaminare con tutti i bilanci delle società di Di Mario e per decidere quale sia la strada migliore da seguire. Strada che sembrava, per l’appunto, individuata nel concordato, ma che Di Mario non sembra apprezzare particolarmente.\n\nRicordiamo che, nel corso degli anni, la situazione attuale si era già presentata, come nel 2009, con scene sempre simili: dipendenti che per mesi non ricevevano gli stipendi, proteste di vario genere e, alla fine, un accordo tirato per i capelli. Ma questa volta la condizione in cui versa l’azienda sembra più grave delle precedenti.

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