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Lavoratori precari, il Comune di Pomezia costretto ad assumere 5 agenti della polizia locale a tempo indeterminato e a pagare le spese legali

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Coordinamento Provinciale di Roma del DiCCaP (Dipartimento Autonomie Locali e Polizie Locali) a firma di Michele Gregis sulla nuova condanna del Comune di Pomezia, costretto a trasformare in tempo indeterminato altri 5 contratti a termine.

Altre 5 sentenze di trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di lavoro degli Agenti di Polizia Locale precari vincitori di concorso a tempo indeterminato. Altre 5 condanne alle spese per il Comune di Pomezia.

In seguito all’udienza tenutasi il 5 marzo 2015, il Tribunale del Lavoro di Velletri ha emesso le sentenze nelle quali 5 Agenti della Polizia Locale di Pomezia hanno ottenuto la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.

Il Giudice del lavoro Parolari ha condannato il Comune alla trasformazione dei contratti a tempo determinato sottoscritti nell’estate 2012 ordinando di eliminare la clausola di scadenza. E’ risultato quindi palese dagli stessi atti del Comune, che gli Agenti sono stati assunti illegittimamente a tempo determinato per sopperire alle carenze di personale dell’Ente e senza carattere di stagionalità.

La giurisprudenza aggiuntiva prodotta dall’Avvocato privato nominato dal Comune è stata definita dal Giudice in conferente e non è valsa, questa volta, nemmeno ad un rinvio della causa. Le sentenze del Giudice Parolari giungono dopo altre sentenze emesse alcuni mesi or sono dal Giudice Russo in merito alla vicenda del tutto simile di sei Agenti della Polizia Locale.

La scelta di affidare le cause ad un Avvocato del libero foro, in sostituzione dell’Avvocato dipendente dell’Ente, con n. 26 incarichi esterni di 8.179 Euro più Iva e Oneri (determina 318Diravv del 21/11/2014) per un totale di 240.000 Euro, non ha portato alcun beneficio. La diminuzione della condanna alle spese rispetto alle prime 6 sentenze, da 8.900 Euro a 2.600 Euro, porta ad una spesa complessiva per l’Ente comunque superiore rispetto a quando le cause erano gestite direttamente dall’Avvocatura comunale.

La scelta quindi del Sindaco di Pomezia di continuare a resistere in Tribunale contro i propri dipendenti, investendo ingenti risorse economiche, diventa sembra più ingiustificabile, visto che non persegue l’interesse dell’Ente, avendo un Corpo di Polizia Locale fortemente sotto organico con solo 77 unità tra ufficiali e agenti contro le 160 stabilite dalla legge.

Oltretutto l’Ente continua a sostenere che la legge vieterebbe l’assunzione del personale, ma non può certamente sperare di dimostrare che gli Agenti svolgono funzioni assolutamente non stagionali e che da parte del Comune c’è stato un abuso dello strumento dei contratti a termine, come già rilevò l’ispezione del MEF del 2011. Qualora fossero state accolte le ragioni prospettate dall’Ente, forse il Sindaco si sarebbe trovato nella condizione di veder licenziati, a scadenza del contratto, 103 dipendenti di cui 31 Agenti, ma il Comune avrebbe dovuto comunque risarcirli.

Il Sindaco continua quindi a intervenire sulle questioni del personale solo cercando di penalizzare i dipendenti e non fa nulla per ristabilire la legalità della gestione dell’Ente. Ne è una prova la vicenda della dipendente che, dopo aver ottenuto la ripubblicazione della propria graduatoria nel concorso degli amministrativi-contabili, avrebbe dovuto essere assunta a tempo indeterminato, anche secondo i piani assunzionali dell’Ente, ma continua ad attendere inutilmente che la Dirigente del Personale provveda ai propri doveri di ufficio.

Anzi, il Sindaco dovrebbe apprezzare questo genere di comportamenti, visto che il cambio di rotta, ovvero l’affidamento degli incarichi esterni agli avvocati privati, è coinciso con la nomina della Dott.ssa Carla Mariani a Dirigente dell’Avvocatura comunale, sommando così sotto di sé il settore personale e demografico, mentre il Dirigente Trabocchini resta quello meno impegnato con solo i Servizi Cimiteriali.

In pratica, il Sindaco di Pomezia del Movimento 5 Stelle Fabio Fucci, investendo centinaia di migliaia di euro in incarichi legali e condanne alle spese, sta cercando di non assumere i dipendenti precari pur rischiando di doverli pesantemente risarcire. Ci si deve chiedere a questo punto quale sia il suo obiettivo.

Noi, alla lunga, un’idea ce la stiamo facendo: contrariamente a quanto professa il Movimento 5 Stelle, il Sindaco non è per la gestione pubblica dei servizi ma per la loro privatizzazione, inclusa la gestione tramite associazioni.

Alcuni elementi ci portano ad ipotesi del genere che speriamo verranno smentite nei fatti:

La convenzione con l’Associazione ANGEZ in cui, dopo aver inserito nelle premesse la normativa per la tutela degli animali di affezione da parte delle guardie zoofile, gli affiderebbe il controllo della raccolta differenziata e degli scarichi abusivi (prerogativa della Polizia Locale).

Il Bando per l’affidamento della gestione dei parcheggi a pagamento per complessivi un milione di Euro in favore di una ditta privata, in cui vengono menzionati anche gli ausiliari della sosta (ma non abbiamo ben capito se saranno a carico della ditta o del comune).

La continua difesa dell’operato della ditta riscossione tributi che percepisce un aggio del 18,9% sui tributi comunali costando al Comune dai 2 ai 3 milioni di euro annui e che vede in scadenza il proprio contratto. Noi sosteniamo, insieme ad altri sindacati, che questo servizio andrebbe affidato al personale comunale come già fatto con ottimi risultati dal Comune di Aprilia.

La dismissione della Pomezia Servizi che, anziché essere ristrutturata per mantenere patrimonio e giardini, verrà ceduta ai privati.

La dismissione del Consorzio Universitario, con 26 lavoratori, prima etichettati come raccomandati (eppure vi erano operai rilevati dal comune dalla precedente gestione ecclesiastica), poi lasciati allo sbando senza possibilità di risanare la gestione e infine licenziati. Oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti: cottage vandalizzati e con tetti cadenti, parco invaso dai rovi, alberi ad alto fusto soffocati e seccati dai rampicanti, lavori per accogliere il Corpo Forestale inutili, vigilanza notturna affidata ai privati, 2 Agenti della Polizia Locale distolti dai servizi su strada per evitare che la palazzina vuota venga occupata.

Ebbene ora si pensa di affidare a ditte private anche gli archivi e la manutenzione ordinaria della rete informatica? Si vuole raccontare ai cittadini che le privatizzazioni porteranno ingenti risparmi? Perché il Comune dovrebbe trarre beneficio dalle privatizzazioni che le amministrazioni statali conducono da anni con il solo risultato del lievitare dei costi, come denunciano proprio i parlamentari del Movimento 5 Stelle?

Forse il Sindaco vuole ripetere le performance dell’Amministrazione Comunale De Fusco che amava tanto gli incarichi di staff negli impieghi comunali così da poter lecitamente assumere persone di fiducia stipendiate dal Comune con ottime maggiorazioni dello stipendio?

Come intende risolvere i problemi dell’arrivo dell’estate il Sindaco di Pomezia? Crede forse che il personale comunale e i sindacati assisteranno inermi al licenziamento illegittimo dei colleghi per il lucro delle aziende private? Al continuo taglio dei propri salari con ritardi di pagamenti dal 2013? Non ha forse compreso gli i solleciti dei sindacati che ormai sono passati ai fatti ed hanno avviato uno stuolo di contenziosi legali?

Forse il Sindaco vuole continuare la battaglia giudiziaria contro i dipendenti per emulare il punteggio della Bassignana? Qui non siamo al campionato di terza categoria, non si gioca con il posto di lavoro di 103 persone, non si gioca con i servizi di una città di 60.000 abitanti il cui commercio è allo stremo e la stagione turistica alle porte.

Entro il 5 maggio si pronunceranno altri tre diversi giudici del lavoro in primo grado e diventa sempre più imbarazzante la posizione del Sindaco che si era espresso sulle sentenze della magistratura del lavoro chiamandole “sentenze fotocopia” e affermando che i ricorsi sono “atti dovuti”. Dovuti a cosa? Dovuti a chi?

Sappia il Sindaco che queste sentenze sono esecutive. Gli stipendi andranno pagati, che il personale lavori o meno. Le responsabilità sulla mancata esecuzione delle sentenze sono personali e non gli si sarà concesso di “fare il pesce in barile”. Dopo un anno e mezzo di mandato non può continuare la nenia dello scarico delle colpe sui predecessori, si è candidato per fare il sindaco e non il cronista”.
Michele Gregis

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