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LAVORATRICI PLAYTEX, SI TENTA IL RIASSORBIMENTO

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Qualche spiraglio di speranza per le lavoratrici della Playtex, che lo scorso anno sono state licenziate a causa della chiusura dello stabilimento di Pomezia. La società, infatti, aveva deciso di ottimizzare i costi portando l’intera produzione in una sede al nord Italia, proponendo ad una parte del personale il trasferimento al posto del licenziamento, proposta praticamente impossibile da accettare per le dipendenti. Ma la vendita dello stabilimento, avvenuta lo scorso 18 gennaio ha fatto smuovere le acque. Ad intervenire i sindacati, come comunica la Cgil del Comprensorio. “La Filctem-Cgil del Comprensorio Pomezia-Castelli-Colleferro-Subiaco, unitamente alla Femca-Cisl, a fronte dell’informazione ricevuta dalla Società Branded Apparel Italia Srl presso UNINDUSTRIA, relativamente all’avvenuta vendita, in data 18 gennaio, del sito ex Playtex di Pomezia, chiede una convocazione urgente presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Lazio. Un incontro necessario per conoscere il piano produttivo e le reali possibilità di riassorbimento del personale proveniente dalla Playtex. Riteniamo – conclude la nota – che l’incontro con le istituzioni possa essere oltremodo utile ad individuare strumenti, condizioni, opportunità o percorsi inerenti il consolidamento e lo sviluppo del nuovo insediamento produttivo”. Adesso si attendono risposte dall’Assessore al Lavoro ed alle Politiche Sociali della Regione Lazio, Mariella Zezza, che più di una volta è intervenuta in situazioni simili per il territorio di Pomezia.

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