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LITE FINISCE IN TRAGEDIA: UCCISO A COLTELLATE 21ENNE DI TORVAIANICA

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Una lite. Dapprima come tante altre, poi con i toni sempre più alti, fino ad arrivare all’omicidio. E’ successo questa sera a Torvaianica, in via Siviglia numero 2. Il teatro della tragedia è l’attico della palazzina all’incrocio con il Lungomare delle Meduse. Sono circa le 20:00, due ragazzi, Luca Berni, un italiano di 21 anni ed il suo convivente, Alberto Antonio Oscari , un transessuale argentino di 26 anni, iniziano a litigare. All’improvviso spunta un coltello, con il quale il sudamericano colpisce più volte il ventunenne. Le grida di Luca Berni impauriscono i vicini, che chiamano i carabinieri, mentre il sudamericano si allontana dalla palazzina a tre piani. Sul posto interviene immediatamente una pattuglia della Stazione di Torvaianica, gli agenti salgono nell’appartamento e trovano l’italiano ormai morto. Il transessuale viene invece trovato poco dopo, mentre vagava per Torvaianica, e portato immediatamente in caserma per essere interrogato. In via Siviglia arriva anche l’ambulanza del 118, che trasporta vittima, nata a Roma ma residente a Torvaianica, è stata portata alla Clinica S. Anna di Pomezia. Nella palazzina di via Siviglia è un via vai di investigatori: almeno 6 le pattuglie, sia con i colori istituzionali che con auto civetta, che per tutta la notte compiono rilievi, ascoltano i vicini e cercano di ricostruire l’accaduto. Con i militari del posto presenti anche gli uomini del nucleo investigativo del gruppo di Frascati, che effettuano i rilievi tecnici. Al momento Alberto Antonio Oscari, in stato di arresto, si trova ancora nella caserma dei carabinieri di Pomezia, nel Comando di via Roma. Ad indagare sull’accaduto i militari della Compagnia di Pomezia guidata dal Maggiore Rodrigo Micucci e della Stazione di Torvaianica, comandata dal Maresciallo Pippo Bisignani. Dalle prime ricostruzioni, sembra che le liti tra i due conviventi fossero all’ordine del giorno, soprattutto per motivi di gelosia. Ma le urla provenienti dal piccolo attico, quello che guarda verso l’interno, questa volta erano diverse dal solito, tanto da far allarmare tutti gli abitanti della piccola palazzina a tre piani. Ed infatti si stava consumando la tragedia: il ventottenne, preso un coltello da cucina, ha sferzato un colpo al cuore al ragazzo italiano, che è deceduto in pochissimo tempo. Sulle scale le tracce di sangue lasciate dall’omicida durante il tentativo di fuga, finito dopo neanche mezz’ora grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine. Al momento l’argentino si trova in stato di fermo presso il carcere di Velletri, mentre per mercoledì mattina si attende la conferma dell’arresto.

 

 

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