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Maltrattamenti ai disabili a Grottaferrata, parla il fratello dell’arrestato di Ardea

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Dopo lo scandalo dei maltrattamenti ai pazienti disabili ricoverati in un centro di riabilitazione di Grottaferrata, che ha visto coinvolto un personaggio noto di Ardea, arriva oggi il comunicato stampa di Enrico Cacciotti, segretario dei Giovani Democratici e fratello dell’arrestato.
Di seguito pubblichiamo la nota stampa inviata per mettere a tacere le polemiche e le strumentalizzazioni politiche scaturite da quella che è una vicenda che con la politica c’entra ben poco.

“Da qualche giorno mio fratello si trova agli arresti domiciliari. E’ stato coinvolto in un’inchiesta giudiziaria su una bruttissima storia che riguarda presunti maltrattamenti avvenuti all’interno dell’istituto per disabili nel quale lavora. I capi di accusa, al netto delle caricature mediatiche, hanno causato alla mia famiglia un’immensa sofferenza.
In queste ore sono tanti i pensieri che si affollano nella mia testa. Penso a delle persone svantaggiate alle quali forse sono state inflitte delle sofferenze da chi invece avrebbe dovuto proteggerli. Penso a un fratello al quale voglio bene e che spero non si sia reso protagonista dei fatti su cui si sta indagando e mi sforzo di avere fiducia nel fatto che riuscirà a dimostrare la sua innocenza perché so che è migliore di quello che appare in queste ore. Penso a mia madre e a mio padre e ai valori che ci hanno trasmesso, a partire dal rispetto per gli altri, condizione necessaria per provare rispetto per se stessi. Penso a quanto dolorosi siano i giorni che stanno vivendo.
Scrivo queste cose perché nelle scorse ore questa terribile vicenda è diventata lo strumento nuovo, utilizzato da alcuni, di una battaglia politica. Sembra incredibile. Cosa c’entra la Politica? Mio fratello non è un militante di partito, non ha incarichi pubblici, non è neanche iscritto al Pd.
Lui no ma io si e qualcuno ha pensato bene di usare questa cosa contro di me, tanto i social si prestano bene allo scopo. Su Fb anche un coniglio può credersi un leone. Viviamo in un mondo difficile dove non si rispetta più niente, nemmeno il dolore di una madre, di un padre o di un fratello.
Non voglio fare la parte di quello che cade dalle nuvole, per carità. Ho i miei difetti, conosco le regole del gioco, anche quando queste regole vengono violate, e ho le spalle abbastanza grandi per sopportare, oltre al dolore che non mi sono cercato, le ingiurie gratuite e le falsità di queste ore che non merito ma che forse, dato lo spessore umano di alcuni personaggi, mi sarei dovuto aspettare.
Se scrivo queste parole, che vi assicuro mi costano molto, è solo per dire ad alcune persone che quando si scrivono alcune cose bisognerebbe preoccuparsi di quanta sofferenza si può arrecare agli altri. Voi ne avete arrecata molta e purtroppo non solo a me. Il mio ringraziamento va invece a tutte quelle persone, tantissime, che in qualche modo hanno voluto farmi sentire la loro vicinanza e che, seppur in un momento molto difficile, mi hanno ricordato quante persone straordinarie ho accanto, persone che mi dicono di tenere la testa alta, di non piegarmi. Non lo farò ed è soprattutto per merito loro. Grazie
“.
Enrico Cacciotti

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