Home » News » Cronaca » Nettuno, Corte dei Conti: sperpero di 4,5 milioni di euro. Sospetti di assunzioni clientelari e bilanci poco chiari

Nettuno, Corte dei Conti: sperpero di 4,5 milioni di euro. Sospetti di assunzioni clientelari e bilanci poco chiari

Pubblicato il

Comune di Nettuno di nuovo nella bufera: stavolta l’ipotesi, avanzata dalla Corte dei Conti che ha appositamente aperto un’inchiesta, è quella di sperpero di denaro pubblico, circa quattro milioni e mezzo di euro tra bilanci comunali taroccati, strani investimenti e assunzioni clientelari nella Poseidon, la società in house che ha sostituito la Nettuno Servizi, che si occupa per il Comune del settore delle manutenzioni, tributi, cimitero, sosta e verde pubblico. A seguito dell’inchiesta della Corte dei Conti sono arrivati quelli che in gergo vengono chiamati “inviti a dedurre”, indirizzati al sindaco Alessio Chiavetta, al dirigente comunale Gianluca Faraone, all’ex amministratore della Poseidon Vincenzo Cretarola, e agli ex revisori dei conti, Michele Scognamiglio, Barbara Scoppetta ed Ermanno Cicchetti. A tutti vengono richieste spiegazioni su un possibile danno erariale che ammonta a circa 4 milioni e mezzo di euro. La Corte dei Conti è intervenuta dopo aver preso atto delle indagini – l’operazione “Araba Fenice” e l’operazione “Resa dei conti” – svolte dalla Guardia di Finanza. La prima finì, almeno sul fronte penale, con un’archiviazione, mentre sulla seconda, che riguardava il bilancio comunale del 2009 pende ancora la richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco Chiavetta, per il dirigente Faraone e per i revisori. Riguardo all’inchiesta “Araba Fenice” la Corte dei Conti vuole fare chiarezza sull’ipotesi che sia stato “bruciato” denaro pubblico acquistando parcometri senza alcuna gara e facendo assunzioni “in forte odore clientelare” di persone vicine a Faraone e aTributi Italia, socio di minoranza della Nettuno Servizi, da cui proveniva proprio il dirigente comunale, provocando un danno per le casse comunali stimato in un milione e mezzo. Per gli inquirenti i restanti tre milioni sarebbero stati sprecati con manovre inserite nel bilancio del 2009 per evitare il dissesto, come i 4,5 milioni di euro di residui attivi in più, la cancellazione di 4,6 milioni di residui passivi e un affare a perdere con la prevista vendita di 193 appartamenti alla Divina Provvidenza. Per le persone chiamate in causa dalla Corte dei Conti si prospetta la possibilità di fornire spiegazioni alla Procura Contabile: a seconda dell’esito di queste audizioni si dovrà decidere se condannare gli indagati a risarcire le somme contestate. “E’ pervenuto al Comune di Nettuno l’invito a fornire deduzioni su un’istruttoria della Corte dei Conti in relazione alla Poseidon – hanno sapere dal Comune di Nettuno – Si sottolinea il fatto che non si tratta affatto di una condanna da parte della Corte dei Conti stessa: anzi, a tal riguardo si sta predisponendo la risposta con cui questa Amministrazione fornirà tutte le doverose risposte al fine di allontanare qualsiasi dubbio circa la bontà del proprio operato. Non si capisce, piuttosto, come possano essere circolate voci riguardanti presunti arresti: questa pura e semplice invenzione dimostra che le indiscrezioni che vengono diffuse non sono sempre rispondenti alla realtà dei fatti, e spesso, come in questo caso, hanno la finalità di creare un clima di diffamazione per gli scopi puramente strumentali di chi le inventa e le mette in circolazione”. “Le osservazioni della Magistratura Contabile , alle quali il Comune di Nettuno risponderà producendo documentazioni di spesa riguardano fatti risalenti dal 2008, quando la Procura della Repubblica di Velletri aprì un procedimento in cui venivano contestate spese eccessive per affidamento di servizi esterni alla Società Strumentale ed assunzione che furono poi giudicate regolari – hanno invece commentato dalla Poseidon –  I provvedimenti non riguardano l’ attuale gestione ed assetto della società. Il procedimento penale fu aperto contro ignoti , venne successivamente archiviato e gli atti relativi furono inviati alla Corte dei Conti per la valutazione del caso.  Nei giorni scorsi, come normale atto dovuto è stata inoltrata la richiesta di produrre memorie ed atti difensivi. Si precisa che la spesa che nell’indagine veniva contestata era assolutamente congrua con i parametri per la spesa pubblica, addirittura sotto la soglia stabilita per legge. Inoltre appare poco chiaro quale articolo relativo ai capitoli di spesa e di bilancio sia stato violato. La società “POSEIDON SRL” fornisce al Comune di Nettuno personale per espletamento di alcuni servizi, come l’Ufficio Tributi, personale per il controllo della sosta a Pagamento, servizi cimiteriali ed altri compiti operativi, rimanendo però al Comune la gestione di questi ultimi. Certi e fiduciosi dell’operato fondamentale e dell’ importante ruolo che svolge la Magistratura Contabile va sottolineato che l’operato della società strumentale è svolto nel pieno rispetto dei dettami e le linee guida emanate dalla Corte dei conti mantenendo l’obiettivo condiviso del risanamento dell’ente ed il contenimento della spesa pubblica”.

Impostazioni privacy